Riprenderà a breve la trattativa tra parte pubblica e organizzazioni sindacali rappresentative sulle sequenze contrattuali conseguenti all’ipotesi di Contratto collettivo nazionale 2019/21, per i comparti Istruzione, Università e Ricerca, sottoscritta a maggioranza all’Aran lo scorso 14 luglio e vicina alla firma definitiva: dopo l’avvio del confronto, ad inizio mese, le parti si rincontreranno la prossima settimana, lunedì 18 settembre, sempre a Roma presso l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle pubbliche amministrazioni. L’Aran ha già convocato le organizzazioni sindacali rappresentative già per due altri incontri: il 16 e il 18 ottobre.
Questa fase del confronto servirà ad affrontare diverse tematiche dell’ambito accademico: la disciplina del rapporto di lavoro del tecnologo a tempo indeterminato; la rinnovata collocazione del personale delle Aziende ospedaliere universitarie integrate con il Sistema nazionale sanitario; norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, oltre che sulla delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario; l’ordinamento professionale del personale degli enti di ricerca, ivi inclusi ricercatori e tecnologi.
“Il confronto tra parte pubblica e sindacati rappresentativi risulta fondamentale – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , perché va a definire nei particolare quanto stabilito finora a livello normativo con l’accordo raggiunto a luglio. Tra i risultati ottenuti, ricordo, c’è l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari e l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale. Adesso si tratta di rendere attuativi questi accordi. Subito dopo si passerà alla Scuola”.
La delegazione Anief – rappresentata da Stefania La Mantia, Stefano Cavallini, Chiara Cozzetto, Roberto Papi, Stefano Lazzarini, Marco Giordano, Salvatore Fina - è pronta confrontarsi sui moltissimi temi da cui dipende l’organizzazione futura dei settori Istruzione, Università e Ricerca.
TUTTI GLI ARGOMENTI DA TRATTARE
Qui di seguito gli argomenti che saranno trattati durante il confronto sulle sequenze contrattuali:
Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale del comparto Istruzione e ricerca Periodo 2019-2021.
Norme finali -
Art. 178 - Sequenze contrattuali
1. In considerazione della particolare complessità del presente contratto che si riferisce a figure professionali eterogenee cui si applicano discipline difficilmente riconducibili ad unità, le seguenti tematiche sono rinviate ad una o più sequenze negoziali:
a) la responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all'art. 48;
b) la disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all'estero;
c) l'adeguamento della disciplina relativa al personale delle A.O.U.; nelle more della definizione di tale disciplina, al personale di cui agli articoli 64, comma 1, e 66 comma 1 del CCNL 16/10/2008 continuano ad applicarsi le disposizioni contrattuali vigenti. Tenuto conto dell'evoluzione del sistema di classificazione del personale del SSN di cui al comparto Sanità, ai fini dell'equiparazione economica si tiene conto della confluenza dei profili professionali previsti nella tabella di cui all'art. 64, comma 1, del CCNL16/10/2008;
d) disciplina del trattamento economico dei Collaboratori ed Esperti Linguistici;
e) la disciplina del rapporto di lavoro del tecnologo a tempo indeterminato di cui all'art. 24-ter della legge 30 dicembre 2010, n. 240;
f) l'ordinamento professionale del personale degli enti di ricerca, ivi inclusi ricercatori e tecnologi;
g) l'attuazione delle previsioni di cui all'art. 22 della legge 30 dicembre 2010, n. 240 come sostituito dall'art. 14, comma 6-septies del D.L. 30/04/2022 n. 36, convertito in legge dall'art. 1, comma 1, L. 29 giugno 2022, n. 79;
I RISULTATI OTTENUTI CON IL CCNL 2019/21 ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA
Sono molti i risultati ottenuti con il contratto collettivo nazionale sottoscritto a luglio all’Aran:
- i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;
- i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;
- i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;
- l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);
- l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;
- la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;
- l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;
- l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;
- l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
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