"C’è tanto da fare, ma senza risorse aggiuntive non si poteva altro”: il commento è di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sulla firma che il suo sindacato ha apposto venerdì scorso al contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 all’Aran e che dal 7 settembre sarà ulteriormente definito con l’avvio della sequenza contrattuale. Intervistato dalla Voce della Scuola, il sindacalista ha detto che “sull’ordinamento del personale Ata era ora di cambiare. Si è preso atto dopo 30 anni che i vecchi profili As e C non sono mai stati attivati e si sono trovate delle soluzioni per sbloccare i facenti funzioni ma quelle posizioni economiche sono bloccate anch’esse da 12 anni”. Firmando il Ccnl “siamo riusciti a dirottare alcune risorse dei docenti con la contrapposizione di altre sigle sindacali per via equitativa anche al personale Ata, non era mai successo”.
A chi dice che con il nuovo ordinamento aumentano le mansioni a fronte di aumenti di pochi euro al mese, Pacifico risponde che “il mansionario è cambiato nei fatti con stipendi sempre bloccati. Nel precedente contratto del 40% più bassi a fronte di una inflazione 5 volte più alta. Si dovrebbe un po’ di onestà e non mi sembra che i lavoratori non abbiano premiato i sottoscrittori di allora nelle elezioni Rsu passate e recenti.
Sui Dsga, che volevano il riconoscimento di un ruolo dirigenziale e alla fine avranno le EQ, Pacifico ha detto che “sono partiti con un aumento di 6 euro mensili e sono giunti con 60 euro mensili di indennità di direzione con possibili nuovi aumenti in contrattazione integrativa. Potranno accedere a fondi fino a ieri negati proprio dal contratto e se in futuro sarà messo per chiaro nell’atto di indirizzo potranno finalmente con piano piano i dirigenti scolastici da funzionari pretendere uno stipendio tabellare più alto. Senza Anief ci sarebbe stato solo il passaggio agli EQ”.
A proposto della questione dei vincoli triennali sulla mobilità, il sindacalista autonomo ha detto che “il contratto non può andare contro la legge ma può almeno cercare di tamponare alcune situazioni come il diritto alla genitorialità per i minori, il congedo parentale, l’assistenza per la Legge 104 tutte cose inserite”.
Sulle figure di docente Tutor e Orientatore, che entrano nella contrattazione, come era previsto dalla legge, il leader dell’Anief ha detto che “il tema della formazione dovrebbe essere oggetto per le nuove figure previste dal PNRR di una specifica sessione. È cambiamo molto nella scuola coi fondi europei e nel prossimo contratto la formazione potrebbe arrivare a coprire un terzo dello stipendio in più per una sola piccola parte del personale. Ci vuole un tavolo ad hoc che abbiamo chiesto al ministro per concordare regole e non subire, per governare e non generare il contenzioso”.
Pacifico ha anche replicato a chi sostiene che i dirigenti scolastici avrebbero un ruolo più forte con il contratto triennale per gli attuali Dsga e l’assenza di organismi terzi di controllo sulla contrattazione di istituto: “Gli attuali Dsga – dice il sindacalista - potranno rimanere nei loro posti e comunque ci sarà sempre la mobilità come strumento di tutela per i trasferimenti. Un incarico se incarico deve essere affidato da qualcuno. Il Ds non ha più poteri di prima, semmai quel passaggio si è consumato con il pretendete contratto quando molta della materia relativa alla concertazione è stata declassato a mera informativa”.
Non nascondo le sue perplessità per il mancato inserimento nel contratto del “middle management”: probabilmente, sostiene il presidente Anief, “ancora deve diventare un patrimonio culturale della classe docente. Se ne è parlato 20 anni fa per legge e poi per volontà anche sindacale è stato rimasto nell’armadio. Noi vogliamo che sia un obiettivo da raggiungere nel prossimo contratto ma ci vogliono risorse ad hoc e una volontà politica chiara”.
Sul contratto appena firmato ma in realtà già scaduto, Pacifico sostiene che “di certo bisogna che il Governo nelle more finanzi l’indennità di vacanza contrattuale, tra gli 8 e i 10 miliardi subito prima di mettere altrettanti miliardi a fine legatura per il rinnovo e chiudere un contratto che allinei gli stipendi all’inflazione galoppante di questi mesi”. Per questa grave mancanza, l’indennità di vacanza contrattuale pari al 50% del tasso di inflazione medio dell’ultimo biennio, Anief ha già predisposto appositi ricorsi in tribunale
Infine, sulla Uil Scuola Rua che non ha firmato questo contratto, ma potrebbe ripensarci con il definitivo per non perdere le prerogative sindacali in contrattazione integrativa, Pacifico ritiene che “la Uil valuterà cosa fare. Noi avevamo chiesto in tempi non sospetti di cambiare queste regole come nel privato e come una precisa sentenza della Consulta disciplina nel rispetto del diritto delle libertà sindacali. Fino a quel momento ogni sindacato dovrà firmare l’accordo raggiunto dagli altri quindi dovrà essere bravo a ottenere quanti più diritti possibili rispetto alle cose richieste. Il sindacato non deve fare la sponda al Governo ma spronarlo, invitarlo, redarguirlo a seguire il bene comune e il rispetto dei suoi dipendenti”.
TUTTI I RISULTATI OTTENUTI CON IL CCNL 2023 ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA
Sono diversi i risultati ottenuti con il contratto collettivo nazionale sottoscritto ieri all’Aran. Il giovane sindacato Anief ha predisposto una sintesi:
- i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;
- i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;
- i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;
- il 10% (non 3%) di aumento per prestazioni lavorative straordinarie e per le ore aggiuntive;
- l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);
- l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;
- la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;
- l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;
- l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;
- l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
PER APPROFONDIMENTI:
Carta docente anche ai precari, quarta sentenza a Vercelli: una docente recupera 2mila euro
Card docente 500 euro ai precari, pure il giudice di Marsala è d’accordo
Rinnovo contratto, a Valditara piace la proposta Anief: firmare subito e nel 2023 gli altri fondi
Oggi alle 12 incontro tra il ministro Valditara e i sindacati: il rinnovo del contratto si avvicina
Rinnovo del contratto, Pacifico (Anief): quelle risorse dovevano essere liberate, è solo l’inizio
Pacifico (Anief): servono risorse e risposte per non sprecare i fondi del PNRR
Bonus 80 euro per 1,2 milioni di docenti e Ata, esclusi i supplenti “brevi”: Anief va dal giudice
SCUOLA – Personale Ata, il rinnovo del contratto porta nuove professioni e titoli di accesso