“In autunno la vita a scuola di un milione e 300 mila dipendenti sarà regolata da nuove norme e nello stipendio ci sarà qualche euro in più”: a ricordarlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ad un mese dalla firma apposta all’Aran dai sindacati di Istruzione, Università e Ricerca (tranne la Uil Scuola Rua) al Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019/21.
Subito dopo la pausa estiva sarà già tempo di pensare alla Legge di Bilancio: si tratta di una manovra molto importante che giungerà a ridosso delle elezioni europee del 2024. Per il Governo non sarà facile far quadrare i conti, perché, riferisce oggi la stampa, “allo stato attuale sono i 7 miliardi di euro disponibili, ma le spese superano i 28 miliardi”. Mentre la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rilasciano dichiarazioni orientate alla prudenza, “c’è pressione da altri ministri per espandere la spesa”. Tra i comparti che necessitano di accorgimenti c’è anche la scuola.
I fondi per il pagamento delle attività aggiuntive non arrivano e il personale della scuola dovrà attendere con ogni probabilità l’autunno per vedersi vedere assegnati i compensi derivante dalle attività extra svolte nell’anno scolastico 2022/23. Il sindacato reputa tutto questo non accettabile e per tale motivo Marcello Pacifico presidente nazionale Anief e Udir è in costante interlocuzione con l'amministrazione che ha già sollecitato il MEF per l'autorizzazione all'accredito delle somme. L’obiettivo è fare arrivare le somme alle scuole antro la fine di agosto.
Cambia la formazione del personale scolastico: grazie al nuovo contratto, appena entrerà in vigore dopo la sottoscrizione, sarà sempre retribuita se fuori dall'orario di servizio. Lo ricorda il sindacato Anief, che lo scorso 14 luglio ha posto la sua firma sull’ipotesi di Ccnl Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 che dal 7 settembre sarà ulteriormente definito attraverso l’avvio della sequenza contrattuale. La formazione retribuita è l’ennesimo successo centrato dal giovane sindacato, dopo che nei mesi scorsi la stessa Anief aveva denunciato, proprio sulla materia dei mancati diritti in ambito di formazione del personale, la violazione della Direttiva europea 88/2003 sull'organizzazione dell'orario di lavoro per lo sfruttamento degli insegnanti italiani: per questo motivo, il giovane sindacato aveva promosso anche un primo ricorso contro la Circolare relativa alla partecipazione a costo zero per lo Stato della formazione degli insegnanti curriculari sulla tematica di sostegno, fino a criticare la mancata retribuzione del periodo di prova.
“In questo momento dobbiamo capire sulla call veloce quanti posti curricolari sono stati dati, su sostegno sono più di 8.000: stando alle statistiche degli anni passati, su 50 mila immissioni autorizzate, è molto probabile che almeno 10mila non saranno date”: così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta a Orizzonte Scuola le 50.000 immissioni in ruolo di personale docente autorizzate dal Mef per l’anno scolastico 2023-24. “Questo perché – sottolinea il sindacalista - non si è voluto procedere col doppio canale di reclutamento, l’unica strada da percorrere per eliminare il precariato. Rispetto al passato non sono stati dati tutti gli 85mila posti perché il 30% è stato riservato al prossimo concorso straordinario ter. La cosa assurda è che, rispetto ai 30mila specializzati, abbiamo, per colpa dei meccanismi della mobilità e dei corsi banditi per il Tfa, personale nelle graduatorie al sud e tanti posti vuoti al nord”.