Il sì della Camera al decreto Milleproroghe contiene anche il via libera al doppio concorso, ordinario e straordinario, destinato agli insegnanti di Religione cattolica. Sono previsti due bandi specifici: 3.083 per la secondaria di primo grado e 3.353 per il secondo grado. I posti rientrano nel limite del 70% delle cattedre in organico di diritto ha specificato il Dossier elaborato dall'Ufficio legislativo del Senato nel commento all'articolo 5, comma 3 del decreto (Proroga del termine per il reclutamento degli insegnanti di religione cattolica) approvato ora in via definitiva. In pratica, sono stati riallineati, spiega la stampa specializzata, “i due trienni di riferimento per le assunzioni a quello della procedura straordinaria 2022/2025”, oltre che “prorogato la pubblicazione dei due bandi entro l’anno 2023”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda con soddisfazione che “circa il 50% dei posti andrà alla procedura concorsuale riservata, come previsto dall’articolo 1bis, comma 2 del decreto legge 126/19, le cui modalità sono state discusse la settimana scorsa al Ministero dell'Istruzione e del Merito il 17 febbraio prossimo alla presenza della delegazione Anief: in quell’occasione, la nostra delegazione ha chiesto che le prove concorsuali siano semplificate, così come disposto per il concorso riservato per l’infanzia e primaria, DM 17 ottobre 2018. E che dopo il colloquio della procedura straordinaria i candidati vengano tutti riconosciuti idonei per l’accesso al ruolo”.
“Per quel che riguarda i posti da mettere al bando – continua Pacifico - Anief ha chiesto che siano integrati, perché oltre ai posti liberatisi secondo l’ultimo decreto organico IRC 2022-2023 bisogna calcolare nel dettaglio i posti vacanti e disponibili per il triennio 2023-2026. Abbiamo quindi chiesto che le procedure concorsuali che non si realizzino nello stesso arco temporale. Infine, abbiamo rivendicato una risposta forte per risolvere la problematica dei tantissimi contratti a tempo determinato con cui ogni anno vengono assunti gli insegnanti di religione”.
Anief, intanto, continua a raccogliere e a presentare i ricorsi per ottenere la stabilizzazione e il risarcimento del danno per la mancata immissione in ruolo: gli interessati possono cliccare sul seguente link.
COME SI ACCEDE AL CONCORSO
Come si è arrivati a questa decisione? A rispondere è Orizzonte Scuola, ricordando che “per quanto riguarda il concorso per insegnanti di religione cattolica, il 14 dicembre 2020 è stata siglata l’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI per far partire il nuovo concorso di religione cattolica,previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19”.
Il requisito principale di accesso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”. Tuttavia, il testo dell’intesa ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“. Inoltre, dei posti messi a concorso, una quota non superiore al 50 per cento potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.
Infine, va ricordato che nei giorni scorsi è partita l’interlocuzione fra amministrazione e sindacati che porterà all’emanazione dei bandi di concorso. I sindacati già nel corso del primo incontro hanno spinto per far partire entrambe le procedure il prima possibile, in modo da essere espletate entro il 2023, evidenziando però la necessità di dare la precedenza alla procedura di concorso straordinaria.
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