Le modalità di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza si appresta a vivere il rush finale: dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nei giorni passati del Decreto Legge 24 febbraio, n. 13, la valutazione del testo è passato all’esame di Palazzo Madama per le sue valutazioni in vista della sua conversione in legge: nelle ultime ore il decreto è stato assegnato alla quinta Commissione del Senato. Per la scuola, ricordiamo, le disposizioni urgenti sono collocate nel Capo II e purtroppo non risultano determinanti. “L’Ufficio legislativo Anief – conferma oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - sta elaborando una memoria per presentare emendamenti al decreto Pnrr su reclutamento, organici, graduatorie, contratti, formazione e mobilità. Chiediamo ai lavoratori della scuola di fornire a breve eventuali proposte ulteriori in merito”.
“Gli emendamenti che sta preparando il nostro sindacato – continua Pacifico - vanno dalle norme transitorie sul reclutamento, che non possono essere quelle previste dalla Legge 79/22, all’esigenza impellente di confermare l’organico aggiuntivo degli ultimi due anni proprio per fare fronte agli impegni notevoli dettati dal Pnrr. Le nostre richieste, che formuleremo a breve, riguardano anche la formazione del personale da rivedere, l graduatorie concorsuali da allargare a tutti gli idonei, i contratti di lavoro per valorizzare il personale, la mobilità di docenti e Ata da svincolare sempre in attesa di una risposta della Commissione UE”, conclude il sindacalista autonomo.
L’Anief sta affrontando tutti questi temi anche durante i seminari di legislazione scolastica che partiranno in tutte le province italiane da dopodomani, lunedì 27 febbraio, organizzati sempre da Anief: duranti gli incontri formativi, aperti a tutto il personale scolastico, si parlerà infatti di “Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonchè per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”.
GLI ARTICOLI SU “ISTRUZIONE E MERITO” OGGI PRESENTI NEL D.L. PNRR
Equipe formative territoriali
Per le finalità di cui al primo periodo come integrate dall’articolo 47, comma 1, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, negli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025 sono individuate dal Ministero dell’istruzione e del merito le equipe formative territoriali costituite da un numero di docenti pari a 20 da porre in posizione di comando presso gli uffici scolastici regionali e presso l’amministrazione centrale e un numero massimo di 100 docenti da porre in esonero dall’esercizio delle attività didattiche, con il coordinamento funzionale dell’Unità di missione del PNRR.». Per l’attuazione delle disposizioni è autorizzata la spesa di euro 1.517.098,00 per l’anno 2023, di euro 3.792.744,00 per l’anno 2024 e di euro 2.275.647,00 per l’anno 2025, cui si provvede mediante corrispondente riduzione, per gli anni 2023, 2024 e 2025, dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 62, secondo periodo, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Ricordiamo che le equipe formative territoriali sono create per garantire la diffusione delle azioni legate al Piano nazionale per la scuola digitale, nonché per promuovere azioni di formazione del personale docente e di potenziamento delle competenze degli studenti sulle metodologie didattiche innovative.
Edilizia scolastica
Al comma 1 dell’articolo 24 del decreto 24 febbraio 2023 si prevede: “Al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi e dei target del PNRR e per fronteggiare l’incremento dei prezzi, relativi agli interventi di edilizia scolastica ad ogni titolo rientranti fra i progetti PNRR di titolarità del Ministero dell’istruzione e del merito, è consentito l’utilizzo per ciascun intervento da parte degli enti locali beneficiari dei ribassi d’asta riguardanti il medesimo intervento, laddove ancora disponibili”.
Scuola di Alta formazione
Presso la Scuola è istituita una Direzione generale. Il direttore generale è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito, tra i dirigenti di prima e seconda fascia del medesimo Ministero, con collocamento nella posizione di fuori ruolo, tra dirigenti di altre amministrazioni o tra professionalità esterne all’amministrazione con qualificata esperienza manageriale e resta in carica per tre anni. L’incarico è rinnovabile una sola volta e, se conferito a dirigenti di seconda fascia concorre alla maturazione del periodo di cui all’articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. L’organizzazione e il funzionamento della Direzione generale sono definiti con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito.
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