Il tribunale di Vercelli si conferma apripista sul diritto dei precari alla carta docente da 500 euro l’anno: dopo una prima sentenza a metà luglio, una seconda a fine estate, con 3mila euro complessivi recuperati da una docente, ed una terza ad inizio ottobre, con 2mila euro di rimborso, è arrivata una ulteriore decisione in linea con il parere espresso anche dalla Corte di Giustizia europea, il tribunale di Torino e il Consiglio di Stato. Stavolta il giudice si è espresso sulla richiesta di assegnazione della card annuale ad un docente operante in un istituto comprensivo piemontese che ha svolto supplenze tra gli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022: derimente, ancora una volta, si legge nella sentenza sono state le “argomentazioni svolte dalla CGUE nell’ordinanza 22 maggio 2022”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “queste sentenze con esito a senso unico, favorevole ai ricorrenti, danno ragione piena alla linea dell’Anief, che ha sempre contestato l’esclusione dei precari dall’accesso all’aggiornamento supportato dall’amministrazione, esattamente come già avviene per il personale di ruolo, così da non attuare alcuna discriminazione. Vorrei anche far notare che i tempi di espressine dei tribunali non sono quelli tradizionalmente lunghi della giustizia italiana: l’impugnazione di questa ultima sentenza di Vercelli, ad esempio, era stata presentata lo scorso mese di luglio e il giudice si è espresso a soli tre mesi di distanza”.
Anief, pertanto, consiglia a tutti gli insegnanti che hanno svolto supplenze annuali dopo il 2016, anche a quelli che nel frattempo sono entrati in ruolo, di presentare ricorso al giudice con i legali Anief. Ad oggi, infatti, rimane l’unica possibilità reale per accedere al bonus annuale dei docenti: l’ennesimo diritto che l’amministrazione vorrebbe far venire meno.
LA SENTENZA
Dopo avere esaminato il ricorso e la giurisprudenza sul tema, il giudice ha “ricordato che le sentenze interpretative della CGUE, precisando il significato e la portata del diritto dell’UE, hanno effetto retroattivo, salvo il limite dei rapporti ormai esauriti, efficacia "erga omnes" nell'ambito dell'Unione (Cass. Sez. Civ. Ordinanza n. 2468 del 08/02/2016, e in termini: Cass. civ., sez. lav., 15/10/2020, n. 22401, e Cass. civ., sez. lav., 17/05/2019, n. 13425) e sono vincolanti per i giudici nazionali che sono così tenuti a disapplicare la normativa interna contrastante con la normativa eurounitaria (Cfr. CGUE. Grande Sez. 22.2.2022, causa C-430/21, § 38 e ss).
Non può, pertanto, questo Giudice che disapplicare l’art. 1 della L. n. 107/2015 (i D.P.C.M. del 23 settembre 2015 e del 28 novembre 2016, applicativi di tal disposizione, sono stati nelle more della decisione della CGUE annullati dal Consiglio di Stato con l’ordinanza citata) nella parte in cui non riconosce la usufruibilità della «Carta Elettronica del docente» anche dal personale docente assunto con contratto a tempo determinato”.
Il tribunale di Vercelli, pertanto, ha accertato e dichiarato “il diritto della ricorrente ad usufruire del beneficio economico di euro 500,00 annui, tramite la “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015, per gli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 e, per l'effetto”, ha condannato “il Ministero resistente a provvedere in tal senso”, oltrre che “alla rifusione delle spese di giudizio che liquida in € 1.500,00 per compenso, oltre rimborso forfettario 15%, IVA e CPA con distrazione ai difensori antistatari”.
COME PRESENTARE RICORSO
Per aderire al ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati ai precari per la formazione e l’aggiornamento professionale occorre chiedere di essere soci Anief; aderire al ricorso; inviare la scheda rilevazione dati.
Di seguito, video tutorial e link utili:
VIDEO GUIDA
ADESIONE RICORSO
SCHEDA RILEVAZIONE DATI
PER APPROFONDIMENTI:
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