Scuola: Aggiornamenti in progress - venerdì 25 ottobre 2013

Se vuoi giungere all’esame di Stato dopo 4 anni, e non dopo 5, chiedi alla Ministro
Ci sembra che i decisori politici del MIUR siano stati scelti in modo mirato; qual è il retropensiero di un’autorizzazione a tagliare il corso di studi liceali?
C’è poco da stare tranquilli: Il cavallo di Troia nelle mura del MIUR. I decisori politici al vertice del MIUR – che sembrano aver perso l'esperienza di lavoro maturata nelle scuole – sono propensi ad abbreviarne il corso di studi, nel quadro di un ridimensionamento della spesa pubblica per l’istruzione e la formazione. Quanto, poi – ma è un aspetto minore - la scuola paritaria stia nel cuore di questo ministro e di alcuni degli stretti collaboratori, lo abbiamo scritto ripetutamente. Le cronache riportano adesso un endorsement della Ministro a favore di un liceo paritario che fa riferimento all’Associazione Industriale Bresciana: Se ci fosse stata quando ero studentessa anch’io mi sarei iscritta a una scuola come la vostra… Si tratta di un’esperienza che dovrebbe diventare un modello da replicare in tutta Italia… Questa la dichiarazione della Ministro, qual è riportata sul sito del liceo di cui trattasi. E vi troviamo non solo il riconoscimento che la Carrozza ha elargito ma, cosa ben più grave, l’autorizzazione a ridurre, in via sperimentale, il corso di studi da 5 a 4 anni; ecco la pubblicità: “Il nostro Liceo diventa così una delle due scuole in Italia in cui i ragazzi potranno sostenere l’esame di Stato già dopo il quarto anno di studi, utilizzando un metodo che privilegia la didattica per competenze, laboratoriale e fortemente integrata. Qual è il vantaggio di questo approccio? Si incrementa significativamente l’apprendimento in tempi inferiori rispetto alla scuola tradizionale. Insomma, si migliora la qualità riducendo la quantità, facendo meglio in meno tempo e consentendo agli allievi di concentrarsi sugli obiettivi educativi e didattici volti a sviluppare al meglio i loro talenti…”. A tutta pagina, una foto della Carrozza (ma perché scegliere questa in cui la ministro è colta a occhi bassi) seduta nelle poltroncine a semicerchio in un’ampia sala del liceo, attorniata dalla delegazione degli studenti accompagnati dalla preside e dal vertice dell’Associazione Industriale Bresciana. La didascalia dice: “Via libera, per il Liceo, alla sperimentazione del corso di studi secondari in quattro anni, invece di cinque. L’autorizzazione arriva dal Ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, che ieri ha incontrato una delegazione di studenti della scuola accompagnati …”. Che cosa ha di prodigioso questa scuola, tale da giustificare l’autorizzazione concessa dalla Carrozza ? Utilizzando un metodo che privilegia la didattica per competenze, laboratoriale e fortemente integrata, otterrebbe di incrementare l’apprendimento in tempi inferiori, e di migliorare la qualità riducendo la quantità, facendo meglio in meno tempo e consentendo agli allievi di concentrarsi sugli obiettivi educativi e didattici volti a sviluppare al meglio i loro talenti. Roba da dilettanti. Ovviamente l’endorsement fatto dalla Carrozza va derubricato a scivolatina su una buccia di banana, una frase di cortesia buttata lì, anche perché la Ministro nei Licei pubblici non ha lavorato e confronti non può farne (a meno che non dica quali indicatori di valutazione stia adottando). Se poi si tagliano i finanziamenti ai licei dello Stato per sancire il primato dell’istruzione privata e ampliarne lo spazio di investimento, allora l’esito del confronto sarà stato truccato; ma questo non è uno scenario immaginabile, visto che i governanti sono funzionari dello Stato, e noi cittadini ne paghiamo lo stipendio. Resta, data l’impostazione politica in atto, il vero problema: questi vertici politici hanno una formazione idonea a capire la differenza, in termini formativi e culturali, tra un corso liceale di 4 anni e uno di 5 anni, oppure hanno competenze più spiccatamente versate a ottimizzare il bilancio dello Stato. Ottimizzare, si intende, risparmiando in questo settore, e non piuttosto tagliando il finanziamento alla casta o facendosi pagare le imposte dai gestori del gioco d’azzardo. Siamo malpensanti ? No, abbiamo memoria dei conti prospettati dal sorridente ex ministro Profumo: un anno in meno di offerta agli utenti della pubblica istruzione consentirebbe di recuperare risorse economiche nell’ordine di 1.380 milioni di euro (40mila cattedre in meno). Pensiamo che sotto il volto aggraziato dalla Carrozza si celi Profumo ? No pensiamo che a quel posto li abbia messo la stessa Entità (Confindustria, per non fare nomi).

Laboratorio di formazione “Valutare le competenze”
A Siracusa, l’iniziativa della rete di scuole “Minerva” sul tema della valutazione delle competenze anche alla luce delle Indicazioni ministeriali per il Primo ciclo.
Il Laboratorio si terrà presso I.C. “G.A.Costanzo”, Viale S. Panagia 162, nel pomeriggio di oggi e per l’intera giornata di sabato; sarà guidato dal prof.Mario Ambel, direttore della rivista Insegnare, e dal professore Maurizio Muraglia, pedagogista ed esperto di didattica.
 

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