Sarebbe un errore gravissimo individuare i meritevoli del posto non più in base ai titoli conseguiti e al servizio svolto, ma ad altri parametri: come l’amicizia, la parentela, l’affiliazione. Bocciato anche l’utilizzo dell’organico funzionale per tappare i buchi del personale assente: un insegnante di educazione fisica non può sostituire il collega che insegna latino, magari anche per diversi mesi.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): la Consulta si è già espressa, attraverso la sentenza 66 del 2013 quando la giunta della Regione Lombardia tentò di adottare una procedura analoga. Forse anche al Governo non è ancora chiaro che è inammissibile nel pubblico impiego affidare al Dirigente Scolastico la potestà di selezionare il personale sulla base di regole non uniformi: sarebbe un passo indietro di 20 anni, quando si chiamavano i supplenti dalle graduatorie di Istituto senza scorrere le graduatorie. Ora si vorrebbe imporre questo clientelismo addirittura a chi è di ruolo.
“Se il governo intende cambiare le regole sulla scelta del personale scolastico si sbaglia di grosso: l’ipotesi degli albi territoriali, contenuta nel disegno di legge sulla Buona Scuola, approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri e presto sotto la lente del Parlamento, è incostituzionale”. A dirlo, all’indomani della riuscita giornata di sciopero e manifestazioni dei precari a Roma, è Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir.
Il sindacalista ha ricordato che se la norma sulla chiamata diretta, attraverso l’istituzione di appositi albi di supplenti a livello locale, dovesse essere approvata anche delle Camera, sarebbe comunque destinata ad essere bocciata in Corte Costituzionale: “su questo principio – ha detto Pacifico – la Consulta si è già espressa, attraverso la sentenza 66 del 2013 quando la giunta della Regione Lombardia tentò di adottare una procedura analoga. Forse anche al Governo non è ancora chiaro che è inammissibile nel pubblico impiego affidare al Dirigente Scolastico la potestà di selezionare il personale sulla base di regole non uniformi”.
“Non solo si sta quindi cercando di fare di tutto per violare le regole sui contratti a termine stabiliti da precise direttive e sentenze comunitarie, in base alle quali un docente che risponde a determinati parametri, deve essere stabilizzato, negando questo diritto sacrosanto ad oltre 120mila abilitati dopo il 2011, ma ora – spiega ancora il sindacalista Anief-Confedir - si cerca di fare peggio. Con ogni scuola che deciderebbe per conto suo, con discrezionalità, le modalità di accesso. Arrivando ad individuare i meritevoli del posto non in base ai titoli conseguiti e al servizio svolto, ma ad altri parametri. Come l’amicizia, la parentela, l’affiliazione”.
Anief ricorda che lo Stato non può violare il principio di buon andamento, imparzialità e ragionevolezza nel predisporre un servizio pubblico. Ancora di più perché in ballo c’è la crescita e la preparazione dei nostri giovani. “Il problema non è il giudizio – continua Pacifico - ma il metodo. Perché abbiamo l’esperienza fallimentare dello spoils system della dirigenza pubblica, che non risponde ai risultati attesi. Inoltre, sarebbe un passo indietro di 20 anni, quando si chiamavano i supplenti dalle graduatorie di Istituto senza scorrere le graduatorie. Ora, si vorrebbe imporre questo clientelismo addirittura a chi è di ruolo”.
Il giovane sindacato, pertanto, boccia anche l’idea di organico funzionale che si sta facendo largo, sempre attraverso il disegno di legge approvato dal CdM: “di per sé – continua il presidente Anief - l’organico funzionale è un’ottima riforma, ma si tratta di un progetto che risale a 15 anni fa, quando è stata istituita la scuola autonoma. A suo tempo, sarebbe dovuto essere introdotto, grazie ad un bacino di docenti aggiuntivi assegnati in ogni scuola, a migliorare lo sviluppo di apprendimenti, per attività aggiuntive e lasciare aperti gli istituti anche il pomeriggio”.
“Ora, invece, sembra che si voglia imporre l’organico funzionale in prevalenza per far fare le supplenze ai docenti e per coprire posti in organico, anche quando l’insegnante che subentra è privo di abilitazione specifica. Se così fosse, è chiaro che non siamo d’accordo: l’organico funzionale verrebbe distorto, andando a discapito di alunni e famiglie. La scuola non è un esercito: ogni docente ha una sua disciplina e una sua peculiarità e non è interscambiabile con un altro. Un insegnante di educazione fisica non può sostituire il collega che insegna latino, magari anche per diversi mesi”.
Per approfondimenti:
Svelato il bluff della Buona Scuola: risparmiare 12mila euro di scatti a docente
#riformabuonascuola, si farà col disegno di legge: il grosso delle assunzioni slitta al 2016 (Tecnica della Scuola 10 marzo 2016)
Riforma. Assunzioni calano a 100mila, fuori gli idonei concorso (?) e dentro 10 mila abilitati con servizio delle GI (Orizzonte Scuola 11 marzo 2015)