A Roma previste migliaia di lavoratori, docenti e Ata, precari e di ruolo provenienti da tutta Italia, per dire sì alla protesta indetta Anief, Unicobas, Usb e altre cinque sigle sindacali autonome: i manifestanti si alterneranno in corteo tra Piazza della Repubblica e Santi Apostoli dalle 10.00 alle 13.00 e sit-in dalle 15.00 alle 18.00 davanti al Parlamento.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, sul disegno di legge 2994 non ci sono vie di mezzo: va ritirato o riscritto totalmente, come indicato dal giovane sindacato alle commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato attraverso 91 emendamenti al testo di riforma approvato dal Governo ed ora all’esame del Parlamento. Sarà fondamentale aderire alla pretesta di domani, il 5 maggio potrebbe essere troppo tardi.
A distanza di pochi giorni dallo sciopero dei precari, che lo scorso 17 marzo ha visto la partecipazione di un supplente su quattro, domani tutto il mondo della scuola si fermerà per l’intera giornata, per dire no all’approvazione di quel disegno di legge 2994 con cui il Governo vorrebbe riformare decisamente in peggio l’istruzione pubblica italiana: la protesta sarà trasversale, abbracciando tutto il personale, dai docenti agli Ata, dai dipendenti di ruolo a quelli precari, sino ai tanti supplenti che lo Stato continua a reputare invisibili malgrado fossero vincitori di concorso, abilitati e formati nelle università. Lo sciopero del 24 aprile è stato proclamato da Anief, Unicobas e Usb, ma vi hanno aderito anche altre cinque sigle sindacali.
Mai come in questa occasione, i sindacati sono determinati ad andare avanti, perché il ddl di riforma non va approvato. Se sarà necessario, qualora la protesta non dovesse portare i risultati auspicati, la protesta potrà continuare il mese successivo, anche in maniera unitaria se verrà approvata una piattaforma comune. Dal Governo, del resto, non sono giunti sinora sufficienti margini di dialogo: a parte qualche lieve cambiamento, che sembra sia stato effettuato nelle ultime ore, l’intenzione del Governo rimane quella di blindare il testo. Soprattutto dopo il suo abbinamento al Documento di economia e finanza. Sarà approvato con pochissime modifiche, se non ci sarà una risposta forte del personale della scuola fin dai primi giorni della votazione degli emendamenti. Ecco perché risulta necessario cominciare la mobilitazione domani: per non rischiare di scioperare il 5 maggio, con il grosso degli emendamenti ormai già valutati.
I motivi della protesta sono noti: si va dai docenti e Ata sottopagati e tappa-buchi alla mancata assunzione di tutti i supplenti, perché il piano di assunzioni non risolve il problema del precariato, dalla necessità di recuperare i 250mila posti di lavoro tagliati negli ultimi anni alla minaccia sempre più seria nei confronti del diritto allo studio, che nelle intenzioni di chi ci governa va affidato ormai all’illegittimo contributo "in"volontario delle famiglie o agli interventi interessati dei privati, mentre i finanziamenti statali per la scuola pubblica sono tra i più bassi d’Europa. I dipendenti dicono poi no alle prospettive di mancato sblocco degli scatti stipendiali, di attribuzione al dirigente scolastico del potere di nomina, di trasferimento e di aumenti stipendiali.
“Il disegno di legge di riforma va ritirato o riscritto totalmente, come da noi indicato nei giorni scorsi alle commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato attraverso 91 emendamenti. Per questo sarà fondamentale aderire alla pretesta di domani, il 5 maggio potrebbe essere troppo tardi”, ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. “Serve un segnale forte di protesta, da dare al Governo, proprio mentre il Parlamento esamina gli emendamenti al disegno di legge, ribadendo i no al ddl che abbiamo riscontrato in centinaia di scuola visitate negli ultimi mesi: anziché scrivere ai docenti – conclude Pacifico – il premier riscriva la riforma”.
Lo sciopero e la manifestazione di domani serviranno per mettere bene in evidenza tutto questo. Pertanto, il sindacato invita tutto il personale della scuola ad aderire allo sciopero e a manifestare nella capitale: sono stati messi a disposizione pullman per il trasporto a Roma, dove sono previsti un corteo dalle 10.00 alle 13.00, con partenza da Piazza della Repubblica e arrivo a Piazza Sant'Apostoli, e un sit-in, dalle 15.00 alle 18.00, davanti a Montecitorio.
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Lettera unitaria sullo sciopero generale della Scuola del 24 aprile 2015
La Piattaforma dello sciopero Anief, Unicobas, Usb del 24 aprile 2015