Scioperi

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Fallita la procedura di raffreddamento, nella conciliazione svoltasi il 14 febbraio 2011. Anief ha richiesto la stabilizzazione di tutti i precari con tre anni di servizio, il rispetto dell’ordinanza della Corte costituzionale, lo sblocco degli scatti di anzianità e delle elezioni Rsu per il personale di ruolo.

Una delegazione Anief, composta dal presidente nazionale Marcello Pacifico, dalla coordinatrice Sicilia Nicoletta Maranzano, dal coordinatore Lazio Orazio De Giulii, dalla coordinatrice Latina Antonietta De Luca, ha dibattuto la vertenza con la responsabile delle relazioni sindacali del Miur - ufficio Gabinetto, dott.ssa C. De Luca. 

Al termine dell’incontro, viste le risposte negative del rappresentante del Miur alle istanze poste, l’Anief ha indetto una giornata di sciopero nazionale del personale docente e ata a tempo determinato e indeterminato per il prossimo 18 marzo 2011, anche per festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia, considerato che il ministro Gelmini vuole tenere aperte le scuole il 17 marzo 2011, proprio il giorno in cui Cavour scrisse a Massimo D’Azeglio: “Dès ce jour, l’Italie affirme hautement en face du monde sa propre existence”. Così intendiamo rispondere all’invito del prof. L. Corradini (Sole24ore del 13.2.2011) di occupare le scuole con gli studenti quel giorno che per noi è così sacro, e all’idea comune al 44% degli italiani di non lavorare (Osservatorio di Mannheimer).

Se il Governo non decide di festeggiare il 17 marzo 2011 - dichiara il presidente Marcello Pacifico – noi, da cittadini, non possiamo che obbedire ma ci riserviamo il diritto di scioperare almeno il giorno dopo, il 18 marzo 2011, anche per ricordare come ancora oggi sia attuale commemorare simbolicamente il giorno in cui si è consumata agli occhi del mondo l’unità nazionale.

Tale occasione è tanto più importante se si protesta contro i mali attuali di una certa politica che insegue il guadagno a discapito dello stato sociale, l’interesse al luogo dei bisogni della collettività, il particolarismo locale al posto dell’universale italiano, nei contratti di lavoro, nelle elezioni Rsu, nella mobilità del personale inserito nelle graduatorie.

Vogliamo chiudere le scuole per aprire il cuore e la mente al culto della nostra Costituzione, cui dedichiamo questa importante giornata.

Estratto delle risposte dell’amministrazione e delle controdeduzioni dell’Anief

R. Miur: Le scelte di politica scolastica dipendono dal legislatore e non dall’amministrazione, nonché dal decreto autorizzatorio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il CCNL non prevede l’aumento degli scatti per i precari.

C. Anief: In merito alla questione della stabilizzazione del personale precario dipendente della scuola, si ribadisce la mancata attuazione da parte del Miur della normativa nazionale e comunitaria (1999/70/CE), in particolare del decreto legislativo 368/2001, della legge 296/2006, 244/2007 (stabilizzazione del personale con tre anni di servizio nella Pubblica amministrazione), della legge 167/2009, tanto che si è resa necessaria anche la proposizione di una class action. Anche nel caso del decreto autorizzatorio di cui alla legge 449/1997, si ricorda come il giudice può disapplicare la normativa nazionale se in contrasto con quella europea. Per tale ragione, l’Anief, oltre agli 8.000 ricorsi al Giudice del Lavoro, intende proporre una class action al Giudice amministrativo. Anche per quanto concerne la progressione di carriera del personale precario si richiamano le osservazioni di cui sopra. Inoltre, si ribadisce come per dichiarazione espressa del Direttore del Personale del Miur, dott. Chiappetta, annualmente e sistematicamente l’amministrazione ricorre all’utilizzo del personale precario per il 15% del suo organico, in violazione anche di quanto disposto dalla legge 133/2008 (assunzione, esclusivamente, per il funzionamento ordinario della PA).

R. Miur: Il Mef ha comunicato che nei cedolini di gennaio risultano gli aumenti percepiti per l’anno 2010, mentre l’intesa con le parti sociali del 4 febbraio non tocca il fondo d’istituto.

C. Anief: Per quanto riguarda il blocco degli scatti biennali per il personale di ruolo, si ribatte che è lo stesso Miur, con nota prot. 657 del 27 gennaio 2011, a ribadire come, ai sensi del D.I. del 3 gennaio 2011, lo stesso rimane vigente per effetto della nuova normativa approvata, a tal punto che il personale con 40 anni di servizio può non andare in pensione nella speranza che i soldi risparmiati nel biennio successivo possano essere riutilizzati per garantire la progressione di carriera attesa. Ciò, a nostro avviso, in palese violazione degli articoli 2, 3, 4, 36, 39 della Costituzione che prevedono la liceità della firma di contratti collettivi nazionali per l’organizzazione della vita dei lavoratori e tutelano l’adeguamento degli stipendi al costo della vita. Sull’intesa con le parti sociali del 4 febbraio 2011 e sulle relazioni sindacali, si ricorda come sia necessario il 51% della rappresentatività della parte sindacale per poter avere delle regole condivise e legittime per l’esercizio delle prerogative sindacali. In merito, si rileva come per le prossime elezioni RSU sia opportuno che le categorie dei rappresentati dei lavoratori siano scisse dalle categorie dei dirigenti per garantire l’imparzialità dell’azione amministrativa ed evitare un contenzioso certo al Giudice del Lavoro. In merito, si precisa come sarebbe opportuno ripristinare, nell’atto di indirizzo rivolto alle altre OO.SS., la possibilità di costituire degli accordi tra singole organizzazioni sindacali e di misurare la rappresentatività al dicembre successivo alle elezioni stesse.

R. Miur: Il direttore generale ha pubblicato un comunicato il 9 febbraio 2011 dove ha accennato a una presunta confusione normativa derivata dalla pubblicazione dell’ordinanza della Corte costituzionale e della necessità di salvaguardare i diritti di chi ha avuto un contratto come degli effetti della stessa pronuncia, oggetto di consultazione con le altre OO. SS.

C. Anief: Sull’applicazione dell’ordinanza n. 41 della Corte costituzionale del 9 febbraio 2011, si ricorda come non vi sia alcun vuoto normativo, poiché la legislazione vigente (L. 124/99, L. 333/01, L. 143/04, L. 296/06) e la giurisprudenza (ex plurimis, ordinanza n. 168/04 della stessa Corte) in subiecta materia garantiscono e stabiliscono il diritto alla mobilità del personale precario inserito nelle graduatorie, all’assunzione per merito in base al miglior punteggio dichiarato e valutato, e il diritto all’aggiornamento biennale. In caso di proroga delle attuali graduatorie, ovviamente, si andrebbe a un contenzioso che vedrebbe soccombere ancora una volta la pubblica amministrazione con pesanti censure pecuniarie. Infine, si ribadisce la necessità di un aggiornamento immediato delle posizioni dei ricorrenti che hanno proposto ricorso al Tar e ottenuto il commissariamento, come da uno studio commissionato dallo stesso Miur, e della stipula dei mancati contratti a tempo determinato e indeterminato qualora ricorrano le condizioni (rispetto alle nomine già effettuate) senza nulla togliere al precedente personale individuato. 

La proclamazione dello stato di agitazione

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