Assieme agli iscritti e alle Rsu di sindacati di categoria, rappresentativi e non, confederali e autonomi, ci saranno tante associazioni, movimenti e comitati di categoria provenienti dalle regioni di tutta Italia. Con loro, anche diversi comuni cittadini. Tutti assieme a dire no alla riforma, proprio mentre in Parlamento prenderanno il via le operazioni che porteranno al voto.
Marcello Pacifico, presidente Anief, si rivolge agli onorevoli che presto saranno chiamati a votare il disegno di legge nell’Aula della Camera: possono ancora fermare il più contestato progetto di riforma della scuola, da quando esiste la nostra Repubblica. Sappiano anche che se il testo dovesse passare, difficilmente sarà adottato: in primis, perché docenti e Ata non andranno oltre lo svolgimento delle attività ordinarie, in secondo luogo perché la riforma uscirà dai palazzi della politica per entrare nelle aule dei tribunali.
Si svolgerà domani pomeriggio, in Piazza Montecitorio, l’ennesima manifestazione unitaria contro l’approvazione della riforma della Scuola. Mentre il testo del disegno di legge, su cui ha già è arrivato il parere favorevole da parte del Senato lo scorso 25 giugno, arriverà nell’Aula della Camera, tantissimi docenti, amministrativi, tecnici, ausiliari, precari e di ruolo, grideranno al parlamentari quello che ripetono instancabili da mesi: approvare questa riforma, stracolma di norme illegittime, dannose e incostituzionali, reputate tali anche da docenti ordinari di Diritto Costituzionale, quindi del tutto super partes, rappresenterebbe un vero attentato alla scuola pubblica.
Assieme agli iscritti e alle Rsu di sindacati di categoria, rappresentativi e non, confederali e autonomi, ci saranno tante associazioni, movimenti e comitati di categoria provenienti dalle regioni di tutta Italia. Con loro, anche diversi comuni cittadini: tutti coloro, che hanno dimostrato nel corso delle tante altre manifestazioni di avere a cuore il bene del nostro sistema di istruzione pubblico.
“Ricorderemo agli onorevoli che si apprestano a votare il ddl ‘La Buona Scuola’ – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal – che è ancora possibile fermare il più contestato progetto di riforma della scuola, da quando esiste la nostra Repubblica: se guarderanno dentro le loro coscienze, andando oltre i vincoli della politica, sapranno bene cosa votare in aula”.
“Se, invece, i deputati non dovessero fare la scelta giusta, dovessero dire sì all’approvazione di questo assurdo disegno di legge, allora sappiano sin d’ora che approveranno delle norme ad alto rischio di attuazione. Prima di tutto perché nelle scuole troveranno un corpo docente e dei dipendenti fortemente contrariati, che molto difficilmente andranno oltre lo svolgimento delle attività ordinarie. In secondo luogo, perché – conclude Pacifico - la riforma uscirà da Montecitorio per entrare nelle aule dei tribunali”.
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6 luglio 2015 Ufficio Stampa Anief