“L’obbligo in Italia non solo è discriminatorio, ma persino inutile visto che non si comprende, alla luce della popolazione e studentesca non vaccinata, come sia utile la costrizione, la multa e la sospensione dal servizio dei pochissimi lavoratori della scuola che non hanno ancora fatto il vaccino”: a dichiararlo, nel corso di un’intervista radiofonica ad Italia Stampa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. È esemplare, sottolinea il sindacalista, che “questo accada nello stesso Paese in cui il legislatore non è intervenuto per rendere la vaccinazione obbligatoria per tutta la popolazione scolastica italiana. Ecco perché Anief da una parte, per il personale scolastico e universitario docente e amministrativo, e Radamente dall’altra, solo per gli studenti universitari, hanno aperto le adesioni per poter ricorre rispettivamente al Tar Lazio e al tribunale di Roma: “nel primo caso per annullare le disposizioni applicative e amministrative della legge, nel secondo per denunciare l’azione discriminatoria che si subisce, con le pretese risarcitorie”.
Continua la battaglia dell’Anief contro l’imposizione della certificazione “verde” relativa al covid19. “La norma sull’obbligo del green pass – ricorda il sindacalista autonomo - prevede l’obbligo del possesso e dell’esibizione della certificazione: chi non la possiede, tra il personale delle scuole e gli studenti universitari, verrà sospeso e sanzionato con una multa tra 400 e 1.000 euro”.
“Tutto questo – commenta ancora Marcello Pacifico - è palesemente passibile di nullità, perché viene adottato in base all’articolo 1 comma 6 del decreto legge 106, ma in contrasto con il regolamento 953 del 2021. In Europa non c’è obbligo di vaccinazione e si puntualizza che nessuno può essere discriminato, rispetto al possesso del green pass e all’avere fatto o meno il vaccino”.
Sulla base di queste motivazioni, Anief ha anche avviato una petizione anti green pass obbligatorio per il personale scolastico e universitario, oltre che per gli studenti degli atenei: in pochi giorni ha ottenuto oltre 110 mila adesioni, segnale evidente che l’obbligo non convince il personale scolastico. Ancora per una settimana, fino al prossimo 23 agosto sarà quindi possibile aderire ai ricorsi collettivi a tutela del personale, con Anief, e degli studenti universitari tramite Radamante: “la nostra battaglia si trasforma in una lotta di difesa della libertà, dei diritti, del nostro ordinamento, della Costituzione e delle norme comunitarie”, conclude il presidente nazionale del sindacato Anief.
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