"A meno di due mesi dall'inizio del nuovo anno scolastico, non c'è ancora uno straccio di programmazione e intervento in chiave prevenzione pandemia: si tratta di una mancanza particolarmente grave, perché significa che le esperienze fallimentari degli ultimi due anni, con le scuole impreparate e immutate rispetto al pre-Covid19, non ci hanno insegnato nulla": a dichiararlo è oggi Marcello Pacifico, presidente di Anief. "Ad oggi - continua Pacifico - non è stato fatto nulla: per il terzo anno consecutivo, i nostri alunni e docenti dovranno fare lezione con le finestre aperte, anche quando arriverà il gelo. Come sono rimaste immutate le dimensioni delle aule, per non parlare del numero degli alunni per classe, che invece di dimezzarsi e garantire distanziamento minimo, continuano in tantissimi casi ad essere superiori a 25 iscritti. Su questo, non ci danno alcuna certezza le parole rassicuranti del ministro dell'Istruzione che la situazione è sotto controllo. Come non può bastare la somministrazione della quarta dose di vaccino, in autunno, annunciata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, perché i fatti hanno dimostrato che non è risolutiva, oltre che discriminante qualora si ponga in modo coatto"
(ANSA) - ROMA, 04 LUG - "A meno di due mesi dall'inizio del nuovo anno scolastico, non c'è ancora uno straccio di programmazione e intervento in chiave prevenzione pandemia: si tratta di una mancanza particolarmente grave, perché significa che le esperienze fallimentari degli ultimi due anni, con le scuole impreparate e immutate rispetto al pre-Covid19, non ci hanno insegnato nulla": a dichiararlo è oggi Marcello Pacifico, presidente di Anief. "Ad oggi - continua Pacifico - non è stato fatto nulla: per il terzo anno consecutivo, i nostri alunni e docenti dovranno fare lezione con le finestre aperte, anche quando arriverà il gelo. Come sono rimaste immutate le dimensioni delle aule, per non parlare del numero degli alunni per classe, che invece di dimezzarsi e garantire distanziamento minimo, continuano in tantissimi casi ad essere superiori a 25 iscritti. Su questo, non ci danno alcuna certezza le parole rassicuranti del ministro dell'Istruzione che la situazione è sotto controllo. Come non può bastare la somministrazione della quarta dose di vaccino, in autunno, annunciata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, perché i fatti hanno dimostrato che non è risolutiva, oltre che discriminante qualora si ponga in modo coatto". (ANSA).