Sul tema, stamane c’è stato un incontro tra i sindacati ed il ministro dell’Istruzione, che ha fornito alcune specifiche sui finanziamenti, sulle quali tuttavia permangono diversi punti da chiarire. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, una cosa è certa: “Il numero degli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori post diploma, va incrementato, almeno per avvicinarci ai numeri degli altri stati europei. E soprattutto i finanziamenti alle imprese, importanti per loro natura, dovrebbero essere ancorate ad un tasso di assunzioni adeguato, anche perché gli ITS e gli istituti professionali e tecnici è assodato che debbano essere la risposta efficace alla richiesta occupazionale delle imprese”.
Gli Istituti Tecnici Superiori sono "scuole ad alta specializzazione tecnologica", nati per rispondere alle imprese che hanno bisogno di elevate competenze tecniche e tecnologiche. Il monitoraggio nazionale dei percorsi ITS 2021 analizza i 201 percorsi terminati nel 2019, erogati da 83 Fondazioni ITS su 104 costituite al 31 dicembre dello stesso anno, che hanno permesso la partecipazione attiva di 5.097 studenti e 3.761 diplomati.
con alcune considerazioni inerenti al concorso per gli insegnanti di religione cattolica. La notizia viene pubblicata sul sito della CEI il 25 c.m. Si apprende che il 15 giugno scorso, incontrando il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il Segretario Generale, S.E. Mons. Stefano Russo, ha ricevuto rassicurazioni per la convocazione di un nuovo incontro, previsto per i primi di settembre, del Tavolo tecnico CEI-Ministero dell’Istruzione sul tema concorsuale.
Sono tanti i motivi che hanno portato ANIEF alla proclamazione dello sciopero del personale docente, ata ed educativo, in ruolo o precario, il primo giorno di lezione secondo quanto stabilito dai calendari regionali. Tutti all’insegna di un rientro davvero in sicurezza, con il personale e gli spazi che servono e senza scaricare le responsabilità addosso ai lavoratori della Scuola.
Marcello Pacifico (ANIEF): non potevamo firmare un protocollo sulla sicurezza nelle scuole che addirittura rappresenta un passo indietro rispetto allo scorso anno. Per questo la Scuola sciopera il primo giorno di lezione. Una scelta difficile ma necessaria per difendere il diritto di studenti, docenti e personale scolastico a lavorare in reali condizioni di sicurezza.
Sul Protocollo per il ritorno a scuola in sicurezza, sottoscritto il 14 agosto, vi sono sempre meno certezze: dopo il ‘no’ immediato di alcune sigle sindacali, tra cui Anief, ha fatto seguito una nota ministeriale del capo dipartimento del Ministero che ha lasciato di stucco le stesse organizzazioni firmatarie, per via dell’interpretazione unilaterale dell’amministrazione sui tamponi gratuiti da concedere solo al personale ‘fragile’. Ed il ministero dell’Istruzione è rimasto fermo su questa posizione, malgrado le proteste vibranti di tutti i partecipanti al tavolo di confronto. La presa di posizione dell’amministrazione sta producendo ulteriori conseguenze: oggi, uno dei sindacati sottoscrittori del Protocollo ha comunicato di volere “lasciare la firma al protocollo di sicurezza firmato lo scorso 14 agosto, ma di ritirare la delegazione trattante al MI, perché la nota inviata alle scuole è atto amministrativa in contrasto con gli impegni assunti e noi non vogliamo essere complici delle brighe ministeriali”. Nella stessa giornata, è stato deciso di posticipare a lunedì 30 agosto l’incontro previsto per la giornata di oggi sull’aggiornamento “del Protocollo d’intesa per garantire la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia, nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione del covid-19”.
A pochissimi giorni dal nuovo anno scolastico, sono entrate nel vivo le nomine dalle graduatorie GPS per l'ultima tranche di immissioni in ruolo: il sindacato Anief ricorda che questa procedura alla fine ha scontentato tantissimi precari, perché ha riguardato un numero di poco superiore a 50 mila candidati, a fonte di 113.000 posti autorizzati. "Sono rimasti fuori – ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - tutti gli insegnanti iscritti seconda fascia, che si utilizzano per le supplenze, e tutti gli insegnanti iscritti in prima fascia senza i tre anni di servizio nella scuola statale. Motivo per cui abbiamo riaperto i termini di adesione per chi ha presentato quel modello di diffida che Anief ha messo a disposizione per poter partecipare a questi ruoli".
Domani l’Anief è stata convocata dalla ministra dell’Università per confrontarsi sull’applicazione del Decreto Legge 111, in particolare sul possesso e dell’esibizione del Green Pass da parte del personale universitario ma anche degli studenti: Per quanto ci riguarda, anticipa Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante un intervista ad Italia Stampa, diremo al ministro che si sta attuando un obbligo davvero discutibile “sia verso il personale, anche amministrativo, sia verso gli studenti universitari, prevedendo anche una sanzione da 400 a 1.000 euro. Si tratta di una disposizione che a nostro avviso va pure a ledere il diritto allo studio degli studenti degli atenei. Senza contare che si sta procedendo una vera e propria discriminazione tra i cittadini, poiché l’obbligo non è previsto per il resto della popolazione”.
Dal 1° settembre nelle scuole non dovrà realizzarsi alcuna lista di docenti “no vax” o che per varie ragioni non possono vaccinarsi contro il Covid19: lo ha ribadito oggi, in un’intervista a ‘La Repubblica’, il Garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione. Esprimendosi in merito all’ipotesi che le scuole possano avere gli elenchi dei ‘prof’ vaccinati, il Garante ha spiegato che “non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici: devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida”. Pertanto, ha continuato Stanzione, “le modalità di verifica previste dal Dpcm del 17 giugno- richiamate dal decreto legge 111 anche per il contesto scolastico – consentono, invece, di minimizzare il trattamento dei dati personali, limitandosi a generare, mediante l’app di verifica ufficiale, solo un segnale positivo o negativo secondo i casi”. La precisazione odierna era stata comunque già accolta dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Stafano Versari, nella Nota tecnica n. 1237 del 13 agosto.
Sta riscuotendo grande interesse l’impugnazione avviata dall’Anief contro la volontà del Governo di imporre il certificato “verde” per entrare a scuola e negli atenei: è andato oltre le aspettative il primo raggruppamento di ricorrenti, tra insegnanti, amministrativi, tecnici e ausiliari che hanno aderito all’iniziativa del giovane sindacato. Per questo motivo, Anief riapre i termini per un secondo deposito: per aderire all’obbligo illegittimo e discriminante vai al seguente link.
Anief ha fatto bene a non firmare il protocollo sulla sicurezza: sui tamponi gratuiti, riservati secondo l’amministrazione solo ai lavoratori fragili non vaccinati, non c’è alcun ripensamento da parte del ministero dell’Istruzione. Lo dimostra come è andato a finire l’incontro odierno fra sindacati e lo stesso Ministero su protocollo di sicurezza, Green Pass obbligatorio e misure da adottare per il ritorno a scuola.
Quanto sta accadendo in altri Paesi, sulla gestione non imposta della certificazione ‘verde’ sul Covid19, conferma che nei nostri confini nazionali ci si muove andando contro regolamenti e raccomandazioni europee: “Se si tratta di entrare in una scuola – ha detto il ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer - non ci sarà alcun pass, né per gli alunni, né per i genitori, né per gli insegnanti. La scuola deve rimanere accessibile a tutti, ecco perché non ci sarà il lasciapassare sanitario. Questa è stata la nostra filosofia dall'inizio della crisi”. Un motivo in più per ribadire che l’obbligo del Green Pass per entrare a scuola e studiare all’Università si rifà ad una norma illegittima, che Anief ha deciso di contrastare a più livelli. La notizia fa il paio con quella di alcuni giorni fa sulla direttiva inviata ai capi degli istituti israeliani di permettere al team del ministero della Sanità di entrare nelle ore di lezione e somministrare vaccini allo staff che lo vuole e agli studenti oltre i 12 anni di età che hanno avuto il permesso scritto delle loro famiglie.
Roma, 23 ago. (Adnkronos) - L'Anief, Associazione nazionale insegnanti e formatori, chiede al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Salute Roberto Speranza, a quello dell'Istruzione Patrizio Bianchi e dell'università Maria Cristina Messa "l'equiparazione del test salivare gratuito a quello antigenico rapido per la rilevazione di Sars-Cov-2 e il rilascio della certificazione verde Covid per il personale scolastico e universitario nonché per gli studenti universitari obbligati al possesso del Green pass" secondo l'articolo 1 del decreto legge 111/21. Ne parla con l'Adnkronos il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, annunciando l'invio della richiesta del Sindacato (che lo scorso 14 agosto non ha sottoscritto il Protocollo d'intesa con il Mi) a Draghi ed ai ministeri competenti.
A poco più di una settimana dall’inizio del nuovo anno scolastico, con oltre 8.200 collegi dei docenti in programma anche per definire l’organizzazione per assicurare la sicurezza in classe, si accavallano i dubbi e le mancate risposte da parte dell’amministrazione. Soprattutto sul fronte del Green Pass. Domani, 24 agosto, potrebbe essere una giornata rivelatrice: i sindacati siederanno l’uno di fronte all’altro “per confrontarsi sull’interpretazione del protocollo sulla sicurezza ed in particolare sulla parte relativa al “fondo tamponi” e al suo utilizzo”.
Si sta svolgendo in queste ore la verifica delle domande di centinaia di migliaia di precari che hanno presentato domanda per l’inserimento delle Graduatorie provinciali delle supplenze: a verifica delle istanze, definita tecnicamente una correzione massiva degli errori, è un’operazione che precede le nomine per le individuazioni dei supplenti da nominare per le supplenze annuali, anche finalizzate alle immissioni in ruolo dopo l’anno di formazione. L’obiettivo rimane quello di permettere la presa di servizio del personale, per entrambe le tipologie di contratto da sottoscrivere, dal prossimo 1° settembre. Rimane il fatto che solo la metà dei 113mila posti destinati alle immissioni in ruolo potrà essere assegnato: gli altri si sommeranno alle quasi 200mila cattedre a supplenza, considerando la piaga del sostegno.
Riconoscere il test gratuito su campione di saliva quale test antigenico rapido per la rilevazione del Covid19 e il conseguente rilascio della certificazione verde Covid per tutto il personale scolastico e universitario, nonché per gli studenti degli atenei: a chiederlo al Governo è oggi il sindacato Anief. La richiesta è stata formulata con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Salute Roberto Speranza, e a quelli dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dell’Università Maria Cristina Messa.
Mentre il reclutamento estivo dei docenti conferma le difficoltà di sempre, con la metà dei quasi 113mila posti destinati dal Mef al ruolo che non verranno assegnati e il conseguente ennesimo record di supplenze annuali, quest’anno destinato a toccare le 240mila unità, l’amministrazione scolastica sposta l’attenzione alle future selezioni parlando concorsi annuali per i giovani che vogliono fare l’insegnante. L’annuncio è stato fatto oggi dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso di una intervista a Il Sole 24 Ore: “Dal prossimo anno i concorsi saranno annuali, ed entreranno giovani preparati. Insomma, parliamo di ripresa ma anche delle future riforme”, ha detto il Ministro.
“Siamo ben contenti che si voglia ringiovanire la categoria più vecchia al mondo: siamo i primi a chiedere di mandare i docenti in pensione a 62 anni senza penalizzazioni anche perché tra i più sottoposti a burnout”, replica Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief. “Peccato che nel frattempo la scuola sta andando avanti con l’opera infaticabile di insegnamento dei docenti e Ata precari che vanno a coprire un posto in organico su quattro: lavoratori indefessi che da svariati anni vengono anni vengono assunti e licenziati dopo meno di un anno, come se fossero delle ‘pedine’ da utilizzare in uno scacchiere. E quando poi si parla di stabilizzazioni vengono dimenticati, come se non esistessero. Ecco perché abbiamo fatto mille battaglie per loro ed ora abbiamo deciso di presentare ricorso, sia per le tante esclusioni assurde dalle assunzioni annuali da trasformare poi in immissioni in ruolo da prima fascia Gps, sia per cercare di fare assumere chi nella seconda fascia delle stesse Graduatorie provinciali per le supplenze. A darci conforto c’è anche il parere, di alcuni mesi di fa, del Comitato europeo per i diritti sociali, che accogliendo il reclamo collettivo Anief 146/2017 ha bocciato la deludente politica scolastica italiana che incentiva, anziché combattere, l’abuso delle supplenze. Come del resto sostiene Bruxelles da oltre 20 anni con una precisa direttiva, la 70 del 1999”.
Non c’è solo la distorta adozione del Protocollo di sicurezza sulla scuola sottoscritto alla vigilia di Ferragosto da alcuni sindacati, ma non dall’Anief,a contrassegnare l’azione decisoria del ministero dell’Istruzione in vista del nuovo anno scolastico: dopo la Nota di chiarimento del capo dipartimento Jacopo Greco, contenente la decisione unilaterale di rimborsare il tampone diagnostico solo al personale “fragile”, è di queste ultime ore la notizia che lo stesso Ministero ha detto che il distanziamento sociale da settembre sarà solo “raccomandato”: si potrà stare “distanti un metro, ma solo se si può”, hanno fatto sapere da viale Trastevere.
La logica intrapresa dal ministero è agli antipodi rispetto a quella del sindacato Anief, che ha appena avviato una petizione nazionale per sdoppiare le classi e garantire le lezioni in sicurezza, così da rispettare il distanziamento sociale. “Non comprendiamo il motivo di questa decisione che riteniamo particolarmente grave – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché il metro di distanza minimo, assieme all’utilizzo della mascherina, è uno dei parametri su cui il Comitato tecnico scientifico non ha mai abbassato la soglia, ritenendoli indispensabili per contenere i contagi. Mantenere la distanza minima è fondamentale, su questo la scienza non transige. Per questo abbiamo deciso di avviare la petizione e di predisporre, qualora non dovesse produrre effetti, una Class Action, sempre promossa da Anief e Iure condito gratuita. L’obiettivo è avere tra le 188 mila classi in più ad un massimo di 330mila, quindi il doppio delle attuali, come pure il doppio dell’organico di docenti e Ata. I soldi ci sono, basterebbe meno di un terzo di quelli europei del Pnrr per la ripresa post Covid19”.