Per il sindacato Anief, quella che si sta prospettando nella scuola è una gestione del Covid impossibile da realizzare. ''Prima di tutto, in caso di positivi in classe -dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief- c'è il rischio concreto di negare il diritto allo studio a una parte degli alunni, discriminando i non vaccinati che in diversi casi non hanno potuto o voluto vaccinarsi, per mille motivi. Come si fa a dire a dei bambini o a dei ragazzi di rimanere a casa, spiegando loro che in questo modo si può assicurare a tutti gli altri le lezioni in presenza? Sarebbe da pazzi oltre che altamente diseducativo. Nelle aule si abbattono e non si costruiscono muri'', ribadisce il sindacalista. ''Immaginare l'insegnante in classe con la maggior parte degli alunni a seguire da casa, o anche soltanto pochi, oltre a essere aberrante è improponibile dal punto di vista didattico: non è praticabile e genera diseguaglianze piuttosto che rimuoverle'', incalza Pacifico.
Non se ne parla, perché non si deve recuperare niente visto che per legge la dad è didattica a tutti gli effetti: bisogna invece tornare in classe dal 7 gennaio con la didattica a distanza e recuperare nel frattempo nuovi spazi per accogliere gli alunni invece oggi ammassati in aule da 30-35 metri quadrati". Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta l'ipotesi di un possibile slittamento del rientro in classe con possibile recupero a giugno e aggiunge: "Inoltre, il Governo deve necessariamente integrare gli organici del personale e provvedere con nuove assunzioni utilizzando il doppio canale di reclutamento"
"Con l'antidemocratico voto di fiducia imposto dal Governo, arriva a poche ore dalla scadenza il sì definitivo della Camera alla Legge di Bilancio 2022: in questo modo - dopo che prima di Natale avevamo assistito all'approvazione del testo a Palazzo Madama - la manovra finanziaria diventa legge dello Stato, con 355 i favorevoli e 45 contrari. Se a livello parlamentare le decisioni imposte dall'esecutivo sembrano riscuotere consensi, almeno per quel che riguarda la Scuola tra il personale, gli studenti e le famiglie c'è tanto rammarico e un'alta dose di dissenso: ancora una volta, l'Istruzione è stata messa all'angolo. Siamo delusi e amareggiati - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - perché contro questa Legge di Bilancio avevamo espresso tutte le nostre remore. Abbiamo anche fatto uno sciopero, lo scorso 10 dicembre, e proposto prima 31 emendamenti in Senato e nei giorni scorsi altri 11 alla Camera. Ma è stato tutto quasi inutile e tra qualche giorno, con il ritorno in classe, ce ne accorgeremo. Tranne qualche lieve modifica, come l'introduzione incompleta dell'attività motoria alla primaria (perché solo nelle classi quarte e quinte?), il prolungamento dei contratti Covid (perché solo fino al 31 marzo 2022?), il riconoscimento dell'indennità di sede (perché solo nelle piccole isole?), alla fine l'impianto normativo rimane quello ampiamente incompleto del Governo".