I provvedimenti per la stabilizzazione dei supplenti storici e meritevoli che il Governo si appresta ad approvare, probabilmente la prossima settimana, sono tardivi oltre che non risolutivi del problema della supplentite. Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief) spiega i motivi: “Il testo doveva prevedere necessariamente oltre ai concorsi riservati per primaria e secondaria, altre norme, peraltro prioritarie. Come i percorsi abilitanti e le proroghe di graduatorie, l'estensione del doppio canale alle graduatorie d'istituto da trasformare in provinciali, l’allargamento del reclutamento nazionale alle attuali graduatorie di merito ordinarie e ad esaurimento, l’assunzione degli idonei del concorso a dirigente scolastico, oltre che la stabilizzazione di tutto il personale Ata ed educativo con la trasformazione dell’intero organico di fatto in quello di diritto laddove vi è presenza di posti vacanti”.
Cercare di risolvere i problemi cronici del precariato scolastico ad una ventina di giorni dall’inizio dell’anno scolastico è una pia illusione: perché si procede solo al “salvataggio” di un precario su tre e all’approvazione di disposizioni che lasceranno in vita l’attuale situazione di emergenza. I motivi sono diversi e chi conosce la scuola capirà bene la limitatezza delle decisioni che stanno andando a prendere nel Consiglio dei Ministri.
COSA PREVEDE IL DECRETO PRECARI
Il testo prevede l’inclusione del percorso abilitante speciale per i supplenti della secondaria, rivolto a chi ha svolto tre anni di servizio negli ultimi otto nella scuola statale, di cui uno nella classe di concorso per cui si chiede di partecipare. Tra i provvedimenti c’è poi l’ok al concorso straordinario bis per diplomati magistrale e laureati Scienze della formazione primaria, ma anche la proroga per far completare l’anno scolastico con contratto fino al 30 giugno 2020 a tantissimi maestri con diploma magistrale a cui dovesse arrivare la sentenza di merito negativa. Ci sono poi la proroga delle graduatorie del concorso a cattedra 2016 e la proposta di mobilità nazionale volontaria per i docenti, anche idonei, inseriti nelle graduatorie dei concorsi 2016 e 2018. E pure lo slittamento di un anno dell’applicazione delle aliquote previste per le graduatorie del concorso abilitati 2018.
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Il sindacato Anief reputa che queste decisioni risultano oggettivamente non efficaci per abbattere la quota maxi di precariato scolastico che è stata raggiunta questa estate, con ben 200 mila supplenze annuali: ciò che serviva era, per i docenti, l’apertura alla stabilizzazione di tutti i precari con 36 mesi, assieme all'estensione del doppio canale alle graduatorie d'istituto da trasformare in provinciali e anche del reclutamento nazionale alle GaE e graduatorie di merito ordinarie, degli idonei del concorso a dirigente scolastico. E anche per il resto del personale sarebbero serviti provvedimenti urgenti: come l’assunzione del personale Ata ed educativo su tutti i posti vacanti, liberando anche quelli oggi collocati “ad arte” sull’organico di fatto.
IL COMMENTO DI MARCELLO PACIFICO
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, “se nel decreto precari non ci saranno le norme che il sindacato reclama da tempo, avremo a che fare ancora una volta con delle norme inefficaci e che illudono tantissimi lavoratori precari che in qualsiasi altro Paese moderno sarebbero da tempo stati immessi in ruolo con modalità automatica e pure con stipendi superiori. Certamente, si tratta di un modo di fare sempre più autolesionistico, visto che nella lettera partita da Bruxelles qualche giorno fa la Commissione Europea chiedeva conto proprio sull’abuso di precariato: ora, con quali argomenti convincenti lo Stato italiano risponderà, entro meno di sessanta giorni, se dovrà anche presentare il biglietto da visita senza precedenti delle 200 mila supplenze annuali?”.
LE DISPOSIZIONI IN ARRIVO CON IL DECRETO ISTRUZIONE:
I PAS
L’avvio del Percorso abilitante speciale sarà organizzato dalle Università entro il 2019, anche in più cicli, con gli atenei che potranno scaglionare i partecipanti in più anni. Come titolo di accesso, serviranno tre anni di servizio negli ultimi otto (dal 2011/12 al 2018/19) nella scuola statale, paritaria, e nei centri di formazione professionale relativamente ai corsi per l’obbligo scolastico. I dottori di ricerca accederanno invece in virtù del titolo, senza servizio (i tre anni del dottorato sarebbero equiparati a servizio). Vi sarà un ordine di accesso: prima coloro che non hanno alcuna abilitazione e coloro che – per malattia o maternità – hanno interrotto precedenti percorsi di abilitazione. I posti saranno stabiliti con decreto del Miur, per ogni regione e per ogni ateneo. Tutti coloro che hanno i requisiti e richiederanno di partecipare avranno dunque la possibilità di conseguire l’abilitazione, previo superamento delle prove in itinere e finale. Si potrà partecipare per una sola regione e per una sola classe di concorso (che non sia ad esaurimento). Anche i docenti di ruolo potranno accedere. Secondo l’attuale formulazione del testo dovrebbero avere servizio solo nella secondaria, ma su proposta del senatore Mario Pittoni si potrebbe estendere anche al servizio svolto nella scuola di infanzia e primaria.
CONCORSO STRAORDINARIO SECONDARIA
Il concorso straordinario secondaria I e II grado sarà riservato esclusivamente a docenti con tre anni di servizio negli ultimi otto nella scuola statale, di cui uno nella classe di concorso per cui si chiede di partecipare. Non è prevista alcuna prova preselettiva, avrà una prova scritta computer based selettiva e una prova orale non selettiva. Sarà dato ampio spazio alla valutazione del servizio. Anche il concorso straordinario sarà bandito entro il 2019 e potranno accedervi, se si hanno i requisiti, anche i docenti di ruolo. Si potrà partecipare ad una classe di concorso o alla procedura su sostegno (se si hanno un anno di servizio specifico su sostegno e relativa specializzazione).
CONCORSO STRAORDINARIO BIS PRIMO CICLO
Per quanto riguarda il concorso straordinario bis per diplomati magistrale e laureati Scienze della formazione primaria, si tratta di una procedura straordinaria con prova orale non selettiva per docenti diplomati magistrale entro l’anno scolastico 2001/02 e laureati in Scienze della formazione primaria con un anno di servizio nella scuola statale, paritaria o nelle sezioni primavera. I concorsi ordinari naturalmente non rientreranno in questo decreto perché hanno già una normativa che li garantisce.
DIPLOMATI MAGISTRALE: PROROGA SUPPLENZA IN CORSO D’ANNO
Potrebbero esserci novità, sempre nel decreto istruzione prossimo all’esame del CdM, pure per i diplomati magistrale, riproponendo in parte lo scenario già visto nel precedente anno scolastico. Per molti di loro, infatti, nel corso dell’anno scolastico potrebbe arrivare la sentenza di merito: qualora questa sia negativa, la norma che si vuole inserire nel decreto permetterebbe di completare l’anno scolastico con contratto fino al 30 giugno 2020, per salvaguardare la continuità didattica. Il termine “proroga” va intesa in questo senso, proroga di un contratto ricevuto nell’a.s. 2019/20 e che poi viene revocato in seguito alla sentenza.
PROROGA GRADUATORIE CONCORSO A CATTEDRA 2016
Nel decreto ci dovrebbe essere anche la proroga delle graduatorie del concorso a cattedra 2016 (sia Infanzia-Primaria che secondaria I e II grado). In qualche caso infatti le graduatorie sono ancora piene di vincitori (ai quali è assicurata l’assunzione) e di idonei, cioè di docenti che hanno superato tutte le prove ma non si sono collocati all’interno del numero dei posti a bando.
VINCITORI E IDONEI CONCORSI IN ALTRE REGIONI
Potrebbe rientrare nel decreto anche la proposta di mobilità nazionale volontaria per i docenti, anche idonei, ancora nelle graduatorie dei concorsi 2016 e 2018, misura caldeggiata da tempo dell’Anief. L’amministrazione ha effettuato una verifica tecnica secondo la quale tale misura oltre che fattibile risulta anche concretamente utile per accelerare lo svuotamento delle graduatorie e coprire posti che resterebbero comunque vacanti per assenza di aspiranti.
ALIQUOTE CONCORSO 2018 E PROVE INVALSI
Si propone uno slittamento di un anno nell’applicazione delle aliquote previste per le graduatorie del concorso abilitati 2018, allo scopo di evitare l’insorgere di tensioni e di contenzioso. Infine, anche se il Corriere della Sera sostiene che per il momento sia stata esclusa, il decreto potrebbe contenere una norma che cancellerebbe la prova Invalsi sia per la terza classe della secondaria di I grado che per la quinta della secondaria di II grado: verrebbe svolta nel corso dell’anno scolastico, ma la partecipazione non sarebbe condizione per l’ammissione.
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