La richiesta punta a chiedere la copertura della metà dalle cattedre vacanti per via dei pensionamenti legati agli anticipi pensionistici, assumendo i docenti precari delle Graduatorie ad Esaurimento, gli idonei e i vincitori di concorso, come previsto anche dall’articolo 399 del Testo Unico della scuola, il decreto legislativo 297/1994: a presentarla è stata l’on. Vittoria Casa, del Movimento 5 Stelle. L’operazione riguarderebbe alcune migliaia di insegnanti, considerando che l’articolo 14 del decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4 che disciplina l’accesso al trattamento di pensione anticipata dal lavoro (con 62 anni di età e 38 anni di contributi) ha comportato fino ad oggi 142 mila domande complessive, di cui 27 mila dalla scuola e, in particolare, 22.197 dal corpo docente.
“Il problema – commenta Marcello Pacifico – presidente nazionale Anief – è che moltissime graduatorie ad esaurimento e di merito sono prive ormai di candidati. Quindi i posti destinati al ruolo andrebbero comunque a supplenza. In questi casi, va assolutamente data la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato agli abilitati delle graduatorie d’istituto, oltre che agli idonei dei concorsi anche fuori regioni. Ma ci sino anche situazioni opposte, con graduatorie ancora piene di candidati delle GaE e di vincitori-idonei di concorso, solo che questo avviene proprio laddove le cattedre vacanti latitano. Come in Campania, dove ci sono oltre mille vincitori della procedura selettiva ministeriale del febbraio 2016 per complessivi per 17.299 posti nella scuola primaria, tutti rimasti al palo, mai assunti, e che ora senza proroga delle graduatorie rischiano pure di decadere. In questi casi, è chiaro che per sbloccare la situazione vanno da subito cancellati gli organici di fatto rendendoli tutti disponibili per le immissioni in ruolo”.
Una modalità straordinaria per ridurre l’enorme mole di posti che rimarranno scoperti con l’inizio del nuovo anno scolastico. Si tratta di una risoluzione che arriva dal primo partito di maggioranza, con la quale viene giustamente spiegato che “per l’anno scolastico 2019/2020 sarà necessario il ricorso a un numero maggiore di supplenze, fenomeno che ha già raggiunto cifre record nel precedente anno scolastico” e che “il ricorso a personale docente a tempo determinato è un disagio sia per gli insegnanti, costretti a cambiare di anno in anno città e scuola di riferimento, sia per gli studenti, ai quali non viene garantito il diritto alla continuità didattica”.
L’estensore della richiesta, per avvalorare la fattibilità della copertura delle cattedre oltre il limite previsto per legge, cita un importante “precedente che legittima le immissioni in ruolo anche dopo il 31 agosto. In particolare la Fase C del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015 si è svolta nel novembre 15, rendendo quindi possibili le immissioni in ruolo anche ad anno scolastico iniziato”.
I MOTIVI DELL’ON. VITTORIA CASA
“La necessità di immettere nuovo personale docente – scrive l’on. Vittoria Casa – va coniugata ai diritti di professionisti che meritano di ottenere la giusta stabilità economica, lavorativa ed emotiva. Inoltre, in questo modo si potrà parzialmente attenuare il fenomeno della cosiddetta supplentite, che incide sulla continuità didattica e sulla programmazione. Questo primo atto potrebbe rappresentare un salto di qualità nella gestione del precariato e il riconoscimento del valore di chi ha maturato esperienza e competenza. Ovviamente come da CCNI, il restante 50% dei posti deve essere dato alla mobilità”, ha concluso la deputata pentastellata.
Anief ritiene condivisibili le ragioni espresse dall’on. Vittoria Casa, sottolineando che mai come in questa occasione, l’inizio dell’anno scolastico 2019/2020, con 200 mila supplenze annuali da sottoscrivere e due assunzioni su tre che andranno in fumo perché tanti candidati sono ancora costretti a stare fuori dalle graduatorie pre-ruolo, la scuola pubblica italiana ha bisogno di provvedimenti eccezionali ed efficaci. E quella presentata dalla parlamentare del Movimento 5 Stelle sarebbe una risposta, seppure parziale, per coprire una parte di quei posti con personale già abilitato all’insegnamento.
IL PARERE DI MARCELLO PACIFICO
“Perché – dice Marcello Pacifico, leader dell’Anief - quando il 9 agosto, o giù di lì, il Consiglio dei ministri approverà un decreto legge che aprirà ai Pas, al concorso riservato nella scuola primaria e secondaria, anche se non subito, prorogando di un anno la vigenza delle graduatorie di merito, il problema delle convocazioni che andranno deserte sarà tutt’altro che risolto. Coprire il 50 per cento di quelle prodotte da Quota 100, quindi, sarebbe auspicabile. Anche se si tratterebbe solo di un inizio. Visto che la quota di cattedre scoperte rimarrebbe comunque altissima”.
“Continuiamo a dire che bisognerebbe tornare indietro al 2012, quando il doppio canale di reclutamento e la riapertura delle GaE permisero di tamponare la situazione. Continuare a dire che i concorsi risolveranno tutto è solo ipocrisia, perché le attuali GaE e graduatorie di merito già da tempo non assicurano più ‘rifornimenti’ adeguati oppure sono bloccate per via dei posti finti, mentre l'80% delle supplenze si realizza dalle graduatorie di istituto: è bene allora – conclude il sindacalista autonomo - che almeno la seconda fascia, dove vi sono precari formati e abilitati, venga resa utile per le assunzioni”.
IL TESTO DELLA RISOLUZIONE IN COMMISSIONE QUOTA1000
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