Dopo la bocciatura in Senato, ad un passo dalla votazione finale nel Decreto Scuola, la maggioranza riprova ad assegnare la carta docente da 500 euro per l’aggiornamento professionale anche al personale precario: stavolta l’emendamento, a firma dell’on. Matteo Orfini, del Partito Democratico, riguarda il Decreto Rilancio, che domani inizierà il suo iter parlamentare.
“Perché l’emendamento vada in porto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - è bene però che le indicazioni della Commissione Bilancio non siano prevaricanti sulla politica e sulle priorità poste dalla maggioranza. Guidare il Paese con l’incubo dei conti del Mef non è possibile, almeno sulle questioni di equità e giustizia come questa dell’aggiornamento professionale di 200 mila docenti, che anche tenendo conto delle direttive UE hanno i medesimi diritti dei colleghi di ruolo. Ancora di più perché impegnati, in questo periodo, in una complicata didattica a distanza che necessita di continui accorgimenti, miglioramenti, di competenze e tecnologiche. Una condizione, tra l’altro, che, alla luce del finanziamento inadeguato da parte del Governo per la ripresa dell’attività didattica a settembre in presenza, ha alte possibilità di riproporsi nel prossimo anno scolastico”.
Anief, nel frattempo, conferma il ricorso al Giudice del Lavoro per fare ottenere a tutti i dipendenti in servizio nella scuola pubblica, senza alcuna distinzione, l'accesso al bonus di 500 euro che continua ad essere concesso solo ai docenti in servizio a tempo indeterminato.
Le questioni dei precari della scuola continuano a tenere banco in Parlamento. Era quasi fatta nel Decreto Scuola, l’estensione della Carta del docente, ma di 300 euro e non 500, ai docenti precari: l’emendamento aveva passato le maglie della VII Commissione cultura, ma che si era infranto con la Ragioneria dello Stato che lo aveva bocciato. La misura – ricorda Orizzonte Scuola – era stata inserita “durante l’esame in commissione Istruzione e prevedeva che per il 2020 la carta del docente fosse estesa agli insegnanti con contratto almeno fino al 30 giugno 2020 anche se con un budget ridotto di 300 euro rispetto ai 500 dei colleghi di ruolo nelle scuole statali. La maggioranza ci riprova, questa volta con un emendamento al Decreto Rilancio” promosso dal Pd.
IL NUOVO TENTATIVO
Come nel caso dell’emendamento al Decreto Legge n. 22 presentato al Senato, promosso anche dal sindacato Anief ma cassato dai rilievi della Ragioneria dello Stato, con questa modifica si vuole ora estendere al personale precario con supplenza annuale, fino al 30 giugno o 31 agosto dell’anno successivo, “l’importo nominale di euro 500 annui (…) per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software”.
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Anief ha sempre considerato l’allargamento della carta docente al personale precario una questione di equità: sin dall’approvazione del comma 124 dell’art.1, che ha introdotto la condizione di perentorietà e di continuità sul tema della formazione in servizio facendola rientrare all’interno degli adempimenti della funzione docente, e quindi introducendo il bonus annuale da 500 euro. Stiamo parlando di un errore palese del comma 124 della Buona Scuola, che ha negato la ‘formazione in servizio’ ad un docente italiano su quattro, oltre che ad altre figure professionali della scuola. Ecco perché l’Anief conferma la sua battaglia contro questa ingiustizia proponendo il ricorso al Giudice del Lavoro, al fine di fare ottenere a tutti i dipendenti in servizio nella scuola pubblica, quindi anche personale Ata, educatori e altri ancora oggi esclusi, l'accesso al bonus di 500 euro che continua ad essere concesso solo ai docenti in servizio a tempo indeterminato.
IL TESTO DELL’EMENDAMENTO AL DL RILANCIO
Qui di seguito, riportiamo il testo dell’emendamento al Decreto Rilancio presentato dall’on. Matteo Orfini (Pd):
230-bis – Il fondo di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015, n.107, è incrementato di euro 40 milioni limitatamente per l’anno 2020. 6-ter) – Le risorse di cui al comma 6-bis) sono destinate a istituire la carta elettronica per sostenere l’aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, che possiede un contratto a tempo determinato contermine finale non anteriore al 30 giugno 2020. La Carta, dell’importo nominale di euro 500 annui, può essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software. La somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito delle persone fisiche e degli oneri sociali contributivi e assistenziali. Agli oneri derivanti dal comma 6-bis), nel limite massimo di 40 milioni di euro, si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse delle risorse del Fondo per le esigenze indifferibili, di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Conseguentemente, all’articolo 8, comma 2, dopo le parole ‘oneri per la finanza pubblica’ aggiungere le parole: ‘salvo quanto previsto dai commi 6-bis e 6-ter dell’articolo 2’.
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