Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, attraverso una diretta Facebook dal suo profilo personale, ha fatto il punto della situazione sulla bozza delle Gps e delle sentenze che riguardano i diplomati magistrale: “Non ci arrendiamo e continuiamo le nostre battaglie, l’esperienza di chi insegna da anni nelle nostre scuole ha un peso specifico e non ci fermeremo fino a quando non sarà scritta la parola Verità su questo processo”
Giorni intensi per il mondo della scuola: Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, attraverso una diretta Facebook dal suo profilo personale, si è espresso sulle novità. Infatti, ha affermato che “dalle ultime note che ci sono arrivate rispetto a questa nuova bozza sulle Gps, nuove graduatorie d’istituto, ma anche rispetto alle sentenze che sono uscite dal Tar e dal Consiglio di Stato, è necessario fare il punto della situazione. Intanto bisogna ricordare che c’è una sentenza del Tribunale del Lavoro, ma non è la sola, che chiarisce come chi ha un diploma magistrale ed è stato precario per anni ha diritto a un risarcimento, poiché non può essere licenziato così, senza motivi apparenti tra l’altro. Ci chiediamo: per quale motivo lo Stato deve pagare due volte, prima lo stipendio e poi il risarcimento rispetto a persone che hanno insegnato nei ruoli dello Stato per anni e che meritano i ruoli dello Stato? Li meritano anche tutti gli altri, anche chi è laureato in scienze della formazione primaria, gli Itp nella scuola secondaria e chiunque insegni da anni. Però nella scuola dell’infanzia e primaria la situazione dei diplomati magistrale è evidente, tanto più se i posti sono vacanti e disponibili e le immissioni in ruolo” sono andate deserte. “Noi abbiamo migliaia di maestri con diplomati magistrale che insegnano da anni”.
Il leader Anief ha chiarito “cosa ha detto il tribunale amministrativo: che anche rispetto ai regolamenti preventivi di giurisdizione, non ritiene che la materia sia mutata. Noi diciamo che ne riparleremo in Consiglio di Stato, sono le prime due sentenze, noi non ci arrendiamo davanti alle ingiustizie, poiché è stato violato il giudicato; infatti, ci sono 3mila maestre che grazie alle sentenze del Consiglio di Stato sono entrate nei ruoli. Non demordiamo fino a quando non sarà scritta la parola verità su questo processo. Dunque faremo questo appello. Inoltre, il Consiglio di Stato ha anche detto che sta all’amministrazione valutare con i poteri di autotutela se confermare i ruoli, per esempio, a chi aveva o non aveva la clausola rescissoria. Non è scontato tutto questo e noi lo avevamo scritto; abbiamo anche chiesto il parere di uno dei più grandi esperiti in Italia del diritto giuslavoristico, il professore emerito presidente della Cassazione De Luca, che ci aveva chiarito come secondo lui, in un parere pro veritate che abbiamo inviato ai ministri che si sono succeduti in questi anni, bisogna confermare i ruoli a chi ha avuto una clausola rescissoria e anche a chi non l’ha avuta perché il fatto stesso di essere individuato come persona che ha fatto l’anno di prova” avrebbe dato loro diritto a non essere licenziati.
“Inoltre – continua Pacifico - nel frattempo è stato bandito un concorso straordinario, non per la scuola dell’infanzia e primaria, e noi continuiamo a lottare perché questo bando ci sia. Sta inoltre per uscire un bando che addirittura penalizza chi ha un titolo abilitante come il diploma magistrale e, lo diciamo, ricorreremo. Perché chi ha conseguito un titolo con valore abilitante, come il diploma magistrale, non può valere zero. Non va bene, significa fare delle scelte, rinnegare la storia di chi ha insegnato anche in questo periodo di Covid-19 nelle nostre scuole”.
Ma non finisce qui; infatti, il sindacalista autonomo ha sottolineato come ci sia pure “il problema delle Naspi, che è il diritto a farsi configurare quel minimo che lo Stato vorrebbe persino togliere, perché c’è un conflitto, poiché non avrebbe pensato di licenziare chi era già assunto nei ruoli”.
In conclusione, Pacifico ha affermato che “c’è la volontà del sindacato di lottare a fianco di chi ha un diploma magistrale ma anche degli altri insegnanti, che sono persone qualificate che hanno appreso e maturato questa qualifica durante il servizio svolto nelle nostre scuole. Perché non chiedere alle famiglie se questi insegnanti devono continuare a fare il loro lavoro? Hanno diritto a insegnare. Noi continueremo a chiederlo ai giudici, ai parlamentari, Anief c’è. Se in questi 4 anni è stato fatto un primo concorso straordinario per il personale della scuola dell’infanzia, se in questi 4 anni chi ha un diploma magistrale è stato inserito nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto e ora sarà inserito nella prima fascia delle Gps, è per l’azione del sindacato. Sono cose che abbiamo ottenuto. Noi non demordiamo, ma dobbiamo stare uniti, ci dovete dare forza. Non dobbiamo pensare che l’esperienza di una vita sia tradita dal segno di una penna”.
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