Ad una settimana dall’avvio della scuola per oltre 5 milioni di alunni e a pochissimi giorni dall’inizio delle lezioni per i restanti 3 milioni di allievi, nei nostri istituti scolastici si attende ancora la nomina di 100 mila docenti di sostegno. A denunciarlo è oggi Tuttoscuola: la rivista specializzata ha stimato che “il docente di sostegno deve tuttora essere reperito tra i supplenti annuali (circa 19mila) e i supplenti su posti in deroga (circa 84mila)”.
“I ritardi – spiega Marcello Pacifico, leader dell’Anief – hanno pluri-motivazioni: alla base c’è l’altissima percentuale di precarietà in questo settore di insegnamento, con un tasso di specializzati ancora basso e un’alta percentuale, circa il 40%, di posti in deroga fino al 30 giugno, liberi ma in realtà non collocabili tra quelli utili per le immissioni in ruolo. Poi quest’anno c’è la novità delle Gps digitalizzate, che ha rallentato ulteriormente le operazioni. Ecco perché rimaniamo in prima linea con la nostra iniziativa ‘Non un’ora di meno’, attraverso la quale si assegna il prima possibile all’alunno il docente di sostegno in base a quanto previsto dall’equipe psico-pedagogica e non a conteggi al ribasso degli uffici scolastici”.
Nell’anno dell’emergenza epidemiologica si aggrava il problema della copertura delle cattedre vacanti afferenti al sostegno agli alunni disabili. Perché non solo “il 59% dei ragazzi con disabilità si troverà quest’anno con un docente di sostegno sconosciuto (come evidenziato dall’inchiesta di Tuttoscuola), e non solo perché il settore avrà ancora il maggior tasso di precarietà tra tutti i settori e le classi di concorso (45% posti di sostegno in deroga e 56% di docenti di sostegno supplenti)”: ora la rivista si sofferma anche sulle mancate nomine degli insegnanti nella prima settimana di scuola. Un ritardo da collegare anche al problema dei tanti errori presenti nelle Graduatorie provinciali per le supplenze contro i quali il sindacato è intervenuto patrocinando appositi reclami e ricorsi.
LA LUNGA ATTESA
“Mentre si attendono per le prossime ore (o giorni) le nomine di oltre 100 mila supplenti su posti di sostegno, circa 158 mila alunni con disabilità, ben oltre la metà dei 285 mila previsti quest’anno, dovranno ancora attendere, rimanendo a casa (come sembra abbiano deciso molti genitori degli alunni con disabilità più grave) o stando in classe, affidati agli altri docenti della classe e aiutati dai compagni”, scrive la rivista. Ciò malgrado, tra l’altro, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina abbia “intrattenuto nei mesi scorsi rapporti con le associazioni dei ragazzi disabili, ha ottenuto un incremento di oltre mille posti stabili per il sostegno e ha definito le nuove linee guida per l’inclusione, aveva parlato di priorità per i disabili”.
CI VUOLE ALTRO
L’inevitabile amara conclusione di Tuttoscuola è che “ci vuole ben altro per cercare di dare soluzione ai problemi di questo delicato settore, a cominciare dalla continuità didattica, ancora una volta e più di prima tradita dalle norme e procedure attuali. Sarebbe comunque sbagliato ritenere che questa crisi sia congiunturale, acuita soltanto dall’emergenza sanitaria e organizzativa in corso”. Perché “dei circa 185 mila posti di sostegno previsti quest’anno, solo 101.164 sono in organico di diritto, fissi e stabili, mentre i restanti 83.836 saranno in deroga, provvisori e funzionanti fino al 30 giugno”.
I NUMERI IN AUMENTO
Tra l’altro “si tratta di una forbice, tra diritto e deroga, che è andata aumentando nel corso degli anni e che, considerato il costante incremento dei secondi, tra un paio d’anni, se non interverranno modifiche radicali, raggiungerà la parità: 50% al diritto e 50% alla deroga, un risultato di ridottissima stabilizzazione del settore”. Senza dimenticare, si legge ancora nello studio, il “numero imprecisato di questi supplenti (si stima tra il 20-25%) è addirittura privo del diploma di specializzazione per il sostegno”. Una problematica che ha anche origine nel fatto che sono stati messi a concorso appena 18.280 posti: appena uno su quattro liberi.
LA CARENZA DI SPECIALIZZATI
Su questo ultimo aspetti, il numero carente di specializzati, Anief ha fatto di recente presente le sue rimostranze a proposito del V ciclo specializzante, il quale ha determinato un forte squilibrio nell’assegnazione dei posti, con le Università che hanno organizzato i corsi specializzanti senza tenere conto del reale fabbisogno numerico dei docenti di sostegno. Tutto ciò accade mentre la “popolazione” di alunni disabili si allarga a macchia d’olio: se nel 1997 alle superiori c’era ad esempio un alunno disabile ogni 180, l’anno scorso la loro presenza era diventata in media uno ogni 35 alunni.
A questo scopo, grazie ai ricorsi prodotti dall’Anief, in attesa che si esprima il Tar, sono in realtà più del doppio degli ammessi, 20 mila, del V corso Tfa sostegno per conseguire la specializzazione. Come riteniamo che anche chi ha conseguito o conseguirà la sufficienza debba essere ammesso al corso di specializzazione finale. Possono ricorrere, fino al 5 ottobre, per poter avere riconosciuto il diritto ad una formazione adeguata o per essere stabilizzati.
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