In attesa del nuovo Dpcm dicembre, Anief rilancia la notizia delle proposte emendative alla Legge di Bilancio 2021 inviate alla V Commissione della Camera: sono quasi 70 le proposte specifiche per il settore. Sono sempre tante le iniziative del sindacato: il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, ha anche tenuto un webinar durante il quale ha illustrato gli emendamenti: “Siamo certi che le nostre proposte daranno sostegno a una categoria provata da mesi di incertezze, che hanno messo a dura prova tutti. Il Paese deve ripartire e la chiave sta in mano alla Scuola”
Mentre si è in attesa del nuovo Dpcm dicembre, che conterrà certamente alcune indicazioni anche per Istruzione, Anief, giovane sindacato che tutela i lavoratori della scuola, rilancia la notizia delle proposte emendative alla Legge di Bilancio 2021 inviate alla V Commissione della Camera: sono quasi 70 le proposte specifiche per il settore messo a dura prova dal Covid19 e con il paese che si appresta ad affrontare il nuovo anno con un deficit di quasi 200 miliardi. Sempre molte le iniziative del sindacato: il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, ha anche tenuto un webinar durante il quale ha illustrato gli emendamenti, mentre durante il mese di dicembre continueranno i seminari on line di legislazione scolastica di formazione del personale in ogni provincia d’Italia.
Le proposte sono state suddivise in sezioni e riguardano la fiscalità, gli organici e l’emergenza covid-19, il salario accessorio e la ricostruzione di carriera, la mobilità, il reclutamento e il precariato, il sostegno e la specializzazione, il welfare e il pensionamento, il personale Ata, educativo, insegnante di religione cattolica, scuole estere, concorso DS, interventi per l’università, la ricerca, l’alta formazione artistica, coreutica e musicale, relazioni sindacali. Il sindacato ha predisposto anche un elenco completo dei temi affrontati negli emendamenti.
Anief ha fatto presentare tanti emendamenti che riguardano il personale scolastico, a partire da quello precario che ha svolto 36 mesi di supplenze anche non continuative all’interno della scuola con qualsiasi ruolo: quindi come personale docente, educativo, insegnanti di religione. Tutti lavoratori che vanno assunti così come avviene già nel privato. Come vanno lasciati in ruolo i precari già assunti a tempo indeterminato con riserva o chi ha avuto la rescissione del contratto perché c’è stata una sentenza negativa, quando però in realtà aveva già superato proprio l’anno di prova.
Con 250 mila supplenze annuali sottoscritte quest’anno e oltre la metà delle immissioni in ruolo saltate, l’Anief ha rilanciato delle istanze che in passato il Parlamento ha già adottato, come “la riapertura delle GaE”, autorizzata nel 2008 e nel 2012, “e l’avvio di corsi abilitanti aperti a tutto il personale che ha maturato 36 mesi di servizio. Questo è molto importante perché il doppio canale di reclutamento” va necessariamente avviato: “ce lo dice la Cassazione, la Corte Costituzionale italiana e l’Europa. Tra l’altro l’Anief su questo punto ha presentato all’UE dei reclami collettivi e a gennaio si avrà la risposta.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha affermato che “tra i vari interventi realizzati c’è anche quello che guarda all’Europa, per far riconoscere il rischio biologico per il personale della scuola perché è quello più a rischio burnout in tutta le Pubblica amministrazione: per tale motivo chiediamo anche un'indennità per il personale scolastico. Riteniamo che questo sia il momento in cui la politica debba valorizzare di più il lavoro che si sta facendo sia in presenza che a distanza, per garantire sempre il diritto all'istruzione. Siamo certi che le nostre proposte daranno sostegno a una categoria provata da mesi di incertezze, che hanno messo a dura prova tutti. Il Paese deve ripartire e la chiave sta in mano alla Scuola”.
PER APPROFONDIMENTI:
Il decreto Agosto porta 1,3 miliardi per la riapertura a settembre
Sostegno negato agli alunni disabili, in attesa di nomina ancora 100 mila docenti
Emergenza sostegno: pochi specializzati, 100 mila supplenze e tante ore ancora negate