Il sindacato fa notare che nel 2020 lo Stato ha immesso in ruolo 20mila collaboratori scolastici delle cooperative in possesso al massimo della licenza media. Perché ora si chiede un titolo di studio superiore? Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega a Italia Stampa i motivi che inducono il sindacato ad “aprire un ricorso su questo fronte: quando non si viene tutelati dall’amministrazione”, purtroppo non c’è altra strada che quella di tutelarsi attraverso i ricorsi al giudice. In questo modo gli aspiranti Ata potranno garantirsi di essere inseriti nelle graduatorie, anche per la prima volta, “e affrontare questa sfida nuova per tentare di diventare collaboratore scolastico della scuola italiana. Chiunque vuole tentare questo percorso non deve fare altro che consultare il sito internet dell’Anief, aderire a questa nuova vertenza con i legali convenzionati con l’Anief per ottenere così il diritto di essere inseriti come amministrativo negli istituti scolastici”.
Si allarga il numero di posti vacanti nella scuola: con i pensionamenti in arrivo il prossimo mese di settembre, assieme a 35 mila docenti lasceranno anche 10 mila amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici e Dsga. Tutti posti che si aggiungeranno a quelli destinati a mobilità, immissioni in ruolo e supplenze. Per attuare queste ultime sarà importante essere collocati in posto utile nelle graduatorie che si aprono periodicamente per aggiornamenti di punteggio e per i nuovi inserimenti. In particolare, per il personale Ata l’appuntamento è a breve, perché è prossimo l’aggiornamento della terza fascia d’istituto: si tratta delle graduatorie interne alle scuole, dalle quali si individuano ormai la maggior parte delle supplenze.
L’interesse per il rinnovo delle graduatorie del personale Ata, probabilmente mai come stavolta, è altissimo: “quest’anno, come già nel 2017, si attende che a presentare la domanda di inserimento/aggiornamento in terza fascia delle graduatorie ATA possano essere circa due milioni di aspiranti”, ha scritto la rivista specializzata Orizzonte Scuola.
“Quello della terza fascia d’istituto è un bando che non si apriva da tre anni - dice a Italia Stampa il professor Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e nel frattempo sono state approvate nuove regole” per valutare titoli e servizi, ma “anche per inserirsi. Su questo aspetto, Anief ha le idee chiare e le ha espresse durante l’incontro specifico tenuto al Ministero: non è giusto escludere a priori i collaboratori scolastici che hanno il titolo della licenza media. Il motivo è semplice: nell’ultimo anno lo Stato italiano ha assunto ben 20mila collaboratori scolastici delle cooperative che avevano questo titolo di studio. Quindi, non si riesce a capire il motivo per cui tutti gli altri ora debbano essere esclusi”.
Il sindacato autonomo ha fatto notare all’amministrazione che per la stipula dei contratti a tempo indeterminato degli ex Lsu, nella medesima qualifica professionale di collaboratore scolastico, è stato richiesto come titolo di accesso il diploma di licenza media e addirittura della licenza elementare. Per il principio di non discriminazione e per analogia, pertanto, l’Ufficio Studi Anief ritiene che il requisito richiesto ora per l’aggiornamento e inserimento nelle graduatorie utili a ricoprire il medesimo ruolo di collaboratore scolastico (ex terzo livello) debba essere il medesimo.
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