Sarebbe inutile cambiare la fine dell’anno scolastico spostandola al termine del prossimo mese di giugno perché il ritardo di competenze non si risolve aumentando di venti giorni le lezioni: le parole pronunciate dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, riempiono d’orgoglio il sindacato Anief. Il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico, ricorda: “Il ministro ci ha ascoltato, perché sull’ipotesi di protrarre le lezioni sino alla fine di giugno 2021, Bianchi sembra saggiamente allargare la problematica su ambiti ben più complessi. Sembra avere seguito, dunque, la nostra richiesta di evitare una ‘coda’ pesantissima di giorni di lezioni, che non raggiungerebbe i risultati attesi”.
Secondo il sindacalista autonomo a capo dell’Anief “pensare di allungare l’anno scolastico per recuperare il terreno perduto non ha senso, Sempre ricordando che per il nostro sindacato quelle effettuate sarebbero state prestazioni aggiuntive, volontarie e non certo già incluse nei compiti dei docenti e del personale Ata. Piuttosto che avventurarsi in provvedimenti pressoché inutili, sarebbe decisamente meglio utilizzare il Recovery plan per incrementare gli organici del personale, cancellare la supplentite e le classi pollaio, allargare il tempo pieno, i docenti in compresenza e aumentare le scuole autonome. Il ministro sa bene che con il digital divide non è stato mai superato, perché non basta un tablet per ridurre il divario prima culturale e poi tecnologico, e quindi 20 giorni in più di scuola in presenza, in condizioni avverse considerato il caldo, servirebbero a ben poco”.
VACCINATO IL 44% DEI DOCENTI
Il ministro Patrizio Bianchi ha anche ricordato che quasi la metà degli insegnanti, il 44%, ha già fatto la vaccinazione contro il Covid19: “noi siamo sempre stati per le vaccinazioni su base volontaria, perché è l’unico modo per accelerare il processo di riduzione dei contagi da Covid19. Certamente, si spera che possano riprendere il prima possibile. Servono però al più presto informazioni chiare ed essere rassicurati sugli eventuali effetti collaterali, sulla base di dati scientifici certi. Il ministro Roberto Speranza ha il dovere di rispondere in modo chiaro alle domande e alle preoccupazioni dei cittadini, anche ai dubbi dei 600 mila docenti e Ata già vaccinati con AstraZeneca”.
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