Si è appena concluso il primo incontro per la definizione del nuovo protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico 2021-22. Per l’ANIEF erano presenti il prof. Gianmauro Nonnis, l’ing. Nanni Saccone e il dirigente scolastico Vito Lo Scrudato. Per l’amministrazione ha presieduto i lavori il Direttore Generale per le risorse umane del ministero dott. Jacopo Greco
Per l’amministrazione la base di partenza per il nuovo protocollo è quello già esistente nonché il verbale del CTS con nota di accompagnamento del Capo Dipartimento. L’ANIEF ha messo in rilievo come a differenza degli scorsi anni scolastici gran parte del personale, risultando vaccinato, risulta immunizzato, almeno per un tempo limitato, dal contagio del virus SARS-COV 2.
Questo comporterà necessariamente due aspetti, il primo è legato alla capacità vaccinale degli hub già predisposti, infatti al momento, con percentuali che variano nel territorio, su un campione di 1.500 dosi somministrate, mille sono prime vaccinazioni e le restanti 500 sono seconde dosi. Dovendo in corso d’anno somministrare le terze dosi se la capacità vaccinali restano le stesse ci si deve attendere un rallentamento sia delle somministrazioni delle prime che delle seconde ancora in corso.
Il problema non è di poco conto per il personale della scuola che avendo come obbligo di servizio il fare didattica in presenza, come da indicazioni del parere 34 del CTS del 12 luglio 2021 e come da nota di accompagnamento del Capo Dipartimento Stefano Versari, dovrà necessariamente avere il pass preferenziale per la somministrazione delle terze dosi.
Il secondo aspetto riguarda la mutabilità del virus, che per sopravvivere è probabile vada a colpire i non vaccinati, quindi le fasce più giovani d’età, già maggiormente esposte per la maggiore socialità e per le quali gli enti certificatori hanno dato via libera solo ad alcuni tipi di vaccini e solo dal 12esimo anno di vita in poi.
Secondo Saccone “occorre rendere obbligatori i layout statici, potenziare lo screening ora che i contagi sono bassi, coinvolgere di più le famiglie e aggiornare le autocertificazioni per tener conto delle differenze tra i sintomi delle varianti del virus”.
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è utile ricordare “che la scuola con i suoi 8 milioni di studenti in presenza e non vaccinati è potenzialmente un grande cluster di contagio, classi con oltre 30 studenti in meno di 40 mq rappresentano un pericolo per la salute pubblica e, alla luce degli eventi degli ultimi 2 anni, anche per l’economia del paese, è ora di passare ai fatti e di dimezzare il numero di alunni per classe. Solo allora si potrà rispettare in pieno il distanziamento fisico necessario per la didattica integralmente e permanentemente in presenza”.
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