L’aggiornamento professionale annuale deve riguardare anche il personale con supplenza fino al 30 giugno o al 31 agosto: lo sostiene l’Anief dall’approvazione della norma, nel 2015, con la riforma Buona Scuola voluta dal Pd allora guidato da Matteo Renzi. Adesso anche i giudici sono giunti alla stessa conclusione. "L'ultima pronuncia del Tribunale di Vercelli in Corte di Giustizia europea dà ragione alla battaglia che Anief porta avanti da anni con diverse sentenze ottenute sul tema del precariato”, ha commentato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico invitando, in attesa della sentenza della Corte di Giustizia europea, i docenti precari a produrre domanda per ottenere il bonus da 500 euro previsto dal 2016 per il personale di ruolo. Nel corso di una video-intervista rilasciata all’agenzia Teleborsa, il sindacalista autonomo spiega come “ancora una volta Anief riesca a interpretare i diritti del personale precario della scuola italiana".
La formazione obbligatoria prescinde dal tipo di contratto sottoscritto dal personale scolastico: riguarda tutti i lavoratori. "Secondo l'ordinanza del Tribunale di Vercelli – spiega il leader Anief, Marcello Pacifico – tutto il personale precario docente deve avere diritto all'attribuzione della Card docenti ovvero di quei 500 euro che con la legge 107 del 2015 sono stati destinati, dal primo settembre 2016, al personale di ruolo. Ad oggi – prosegue il sindacalista – il personale precario, 250mila persone chiamate ogni anno, pari a un quarto dell'organico chiamato dallo Stato italiano a portare avanti la scuola, non ha diritto a questo strumento che consente di svolgere attività formative e, in questo momento, dà la possibilità di acquistare strumenti informatici necessari per svolgere al meglio la didattica a distanza. Questo perché lo Stato italiano continua a discriminare i precari”.
La discriminazione è diventata assurdità con l’esplosione della pandemia da Covid19: i 250mila docenti precari privati della carta di aggiornamento si sono trovati a connettersi e a formarsi a proprie spese, dalle proprie abitazioni. Senza alcun supporto da parte dello Stato. “Noi siamo convinti che i precari della scuola italiana abbiano diritto al bonus e per questo abbiamo messo a loro disposizione un modello di diffida per poter interrompere i termini di prescrizione e richiedere l'erogazione di questo assegno comprensivo degli arretrati dal 2016 a oggi: una somma pari a 2.500 euro che per molti potrebbe essere considerata inutile ma per altri potrebbe costituire un supporto importante".
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