Il documento nelle intenzioni del ministero soddisfa “l’esigenza di bilanciamento tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e personale della scuola, qualità dei contesti educativi e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione”.
Marcello Pacifico (Anief): “Dopo le esperienze dei precedenti anni, il nuovo piano avrebbe dovuto contenere indicazioni ulteriori e più dettagliate, in particolare sul potenziamento del personale, con estensione dei contratti per tutta la durata dell’anno e la stabilizzazione del personale precedentemente impiegato nelle medesime mansioni”.
Il ministro dell’Istruzione ha predisposto il Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2021/2022. Un documento che nelle intenzioni del Ministero soddisfa “l’esigenza di bilanciamento tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e personale della scuola, qualità dei contesti educativi e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione”.
In realtà secondo l’ANIEF sono poche le novità di rilievo rispetto al precedente anno scolastico, e come il precedente anno scolastico risultano diverse le criticità non affrontate. Si parte con l’essenziale valore formativo della didattica in presenza, espressamente citato nel piano, nel quale però, forti del verbale 34 del CTS, il ministero dell’Istruzione non affronta il problema principale, ovvero il sovraffollamento nelle classi di studenti non vaccinati; viceversa, la vaccinazione viene considerata “misura fondamentale di prevenzione” e per cui “la comunità scolastica, dopo aver svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la conoscenza ed il rispetto delle regole anti-Covid, operi per far comprendere il valore della vaccinazione”, appello rivolto a una popolazione studentesca che, nella fascia 0-12, non è vaccinabile.
Particolarmente critico il punto riguardante le misure di contenimento del contagio, infatti, interpretando il verbale 34 del CTS “laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico per la riapertura delle scuole, resta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare in locali chiusi mascherine di tipo chirurgico” lasciando intendere sia possibile non fare uso di protezioni nel caso il distanziamento sia garantito all’interno dei locali della scuola.
Così come particolare appare l’approccio al tracciamento e screening; infatti non appare necessario, secondo quanto evidenziato dal CTS, effettuare test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola ovvero in ambito scolastico, e questo in un periodo nel quale il gradiente di crescita del contagio è arrivato a oltre 6mila unità al giorno in più rispetto al giorno prima, ed è in ulteriore ascesa.
Estremamente critico il capitolo della governance territoriale e dei trasporti, per cui i dirigenti scolastici partecipando al tavolo di coordinamento operante presso ciascuna Prefettura e nell’ambito della conferenza provinciale permanente di cui all’articolo 11, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, hanno il compito di dare indicazioni sugli orari di inizio e fine lezioni per la stesura del documento operativo. Tra le note positive il richiamo al potenziamento degli organici docenti e ATA anche per il 2021-22 nonché l’esplicito richiamo all’aggiornamento del DVR con il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Secondo Gianmauro Nonnis, vicepresidente nazionale del sindacato Anief, “tutti i punti citati avrebbero meritato una attenzione maggiore, far passare il segnale che all’interno dei locali scolastici se c’è la distanza si può fare a meno delle protezioni e che non sia necessario fare lo screening in ingresso a settembre potrebbe significare fare entrare persone ignare di essere positive perché asintomatiche in gruppi classe di oltre 30 studenti e non obbligarli nemmeno a proteggere gli altri costantemente per tutta la durata del periodo scuola”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, sostiene che “non si può parlare di distanziamento in una classe articolata che nelle ore comuni arriva a 51 studenti, così come non si può parlare di coordinamento con i trasporti e scaglionamento di arrivi e partenze sapendo che le piazzole di sosta dei bus sono le medesime e i tempi di sbarco e imbarco contingentati dal coordinamento con gli orari delle altre soste, dopodiché attribuire ai dirigenti scolastici e al personale la corresponsabilità del coordinamento ai tavoli”.
“Forti delle esperienze dei precedenti anni – continua il presidente Anief - il nuovo piano avrebbe dovuto contenere indicazioni ulteriori e più dettagliate, in particolare sul potenziamento del personale e relativa estensione dei contratti per tutta la durata dell’anno e la stabilizzazione del personale precedentemente impiegato nelle medesime mansioni”.
Per visionare il commento al Piano Scuola 2021-2022 dell’Ingegnere Natale Saccone, cliccare qui.
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