Si torna in classe. Oggi è toccato agli alunni e ai docenti dell’Alto Adige, la prima a far tornare gli studenti in classe. Si tratta di un territorio particolare: al 3 settembre scorso, ultimo dato disponibile, solo il 63% del personale scolastico altoatesino risultava vaccinato, quasi 40 punti in meno rispetto alla media nazionale. Già lo scorso 1° settembre, 138 lavoratori dell’Alto Adige non ha preso servizio. Si prevedono quindi disservizi in diverse scuole. Ancora di più perché oggi si svolge anche lo sciopero Anief, per protestare contro l’obbligo del Green Pass e tutte le mancate disposizioni (dimezzamento degli alunni per classe, raddoppio degli organici del personale, distanziamento minimo, ripristino delle sedi e presidenze precedenti al dimensionamento). Una iniziativa che si ripeterà nei prossimi giorni, quando faranno il loro esordio a lezione anche gli studenti delle altre Regioni: chiuderanno Puglia e Calabria il 20 settembre.
“Mentre il Governo si accanisce sul Green Pass obbligatorio e studia come imporre anche il vaccino tra i lavoratori della scuola, da oggi tantissimi alunni si ritroveranno ammassati nelle medesime aule che avevano lasciato a giugno, con l’aggravante che potranno anche non osservare il distanziamento minimo di un metro, così come lo Stato non rispetta quanto previsto dal DM del 18 dicembre 1975 che prevede 1,80-1,90 metri quadrati ad alunno. E nemmeno sono previsti tracciamenti periodici per tutti per valutare l’andamento del Covid. Riteniamo anche ingiustificato avere sottratto 33mila unità di organico Covid di docenti e Ata, limitando la durata dei loro contratti a 3-4 mesi. Inoltre, con 250mila posti destinati a supplenza, il Governo ha deciso di assumere solo da Gps, ignorando, anche in piena pandemia, le indicazioni dell’UE che impongono gli Stati membri di assumere dopo 24-36 mesi di supplenze da tutte le graduatorie. Continuano poi a non trovare spazio i passaggi verticali per il personale Ata e di tutti i profili professionali, come pure viene confermato l’assurdo blocco dei passaggi di ruolo verso i docenti immobilizzati e l'assegnazione provvisoria annuale con vincolo immotivato, ancora di più in tempo di Covid. Ecco perché, a malincuore ma consapevoli che è necessario, abbiamo deciso di proclamare lo sciopero ‘per una scuola sicura’”.
Si torna in classe, ma è subito sciopero. Anief ha deciso, fino al 20 settembre, di fermare l’attività scolastica nel primo giorno di scuola, con date diversificate a seconda del calendario regionale, chiedendo innanzitutto la fine dell’obbligo del Green Pass e delle relative ingiuste sanzioni che si traducono in sospensione e multa fino a mille euro, più tutte le disposizioni sulla sicurezza che se non attuate in autunno trasformeranno le classi in potenziali focolai, con poi il ritorno alle quarantene e alla didattica a distanza. Il sindacato ha inviato la comunicazione dello sciopero a tutte le scuole: qualora non venissero avvertiti dalla scuola stessa, i lavoratori possono segnarlo al seguente indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
I MOTIVI DELLO SCIOPERO
Anief ha preso atto che tra quelli presi dal Governo non c’è traccia di provvedimenti tesi ad una significativa riduzione del numero di studenti per classe, rimasta lettera morta nonostante le parole del ministro Bianchi negli scorsi mesi e necessaria non solo per il contrasto alla pandemia ma anche per garantire una didattica di qualità. Non basta intervenire sulle classi over 27 alunni come ha annunciato il ministro Bianchi ma formare classi con non più di 14 alunni per ogni 35 metri quadri. Il problema è che non c’è stato il tanto richiesto sdoppiamento delle classi, come non c’è stata la conferma dell’organico Covid: invece di essere trasformato in organico di diritto, insieme alla vergogna degli 80mila posti in deroga di sostegno, è stato quasi dimezzato e pure limitato a pochi mesi (solo fino al prossimo 31 dicembre).
Fa scalpore anche la mancata revisione immediata dei criteri del dimensionamento introdotti dal DPR 81/2009 e dalla legge 133/2008: come si fa ad autorizzare classi, alle superiori, sopra i 28-30 alunni? Sul fronte della supplentite cronica, fa invece scalpore il mancato ripristino del doppio canale di reclutamento per tutto il personale delle GPS. Come, per quanto riguarda gli spostamenti del personale di ruolo, i mancati passaggi verticali per il personale ATA e di tutti i profili professionali, oltre che dei passaggi di ruolo per i docenti immobilizzati e dell'assegnazione provvisoria senza alcun vincolo. In tale contesto, sostanzialmente bloccato, Anief torna a chiedere l’eliminazione dell’obbligo del Green Pass e delle relative sanzioni con la previsione di una specifica indennità di rischio per tutto il personale scolastico.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
“La scuola – ribadisce Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - vuole riaprire in presenza e in sicurezza, ma per farlo bisognava ridurre il numero di alunni per classe, creare il necessario distanziamento tra alunni e docenti, offrire tracciamenti continui per tutti sulla diffusione del Covid19. Come continua a mancare una specifica indennità di rischio per il personale scolastico. Si è pensato solo di introdurre il possesso della certificazione verde, che con il 93% di vaccinati rasenta ormai il ridicolo. Per il sindacalista, inoltre, “la scuola non può essere sempre e ancora caratterizzata da un lavoratore su quattro precario: la normativa comunitaria su questo passaggio è categorica; potevamo tranquillamente riattiva re il doppio canale di reclutamento, invece si lasciano 200 mila precari ancora una volta in attesa al massimo di una supplenza. Eppure i posti liberi ci sono. Infine, la scuola deve promuovere la mobilità del suo personale, di sedi e professionale. Tutto questo non c’è e noi scioperiamo”, conclude Pacifico.
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