Anief, che ha chiesto l'audizione per la notifica delle 125 mila firme raccolte per l'abrogazione della norma, presenta una dozzina di proposte. A una settimana di inizio dell'anno scolastico, per Pacifico, infatti, tale intervento risulta inutile, discriminatorio e illegittimo oltre che motivo di disordine per la ripresa delle lezioni.
Sono 14, infatti, le proposte di modifiche dell’Anief al decreto legge n. 111/2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 6 agosto, sulle misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti, tra cui il Green Pass obbligatorio tra il personale in servizio nelle scuole pubbliche e le norme per la ripresa in presenza dell’anno scolastico e dell’attività universitaria 2021-2022. Gli emendamenti predisposti dal giovane sindacato al provvedimento, in corso di conversione, vanno dalla gratuità dei tamponi e test salivari per il rilascio della certificazione verde alla cancellazione dell’obbligo di possesso e di esibizione della stessa certificazione - in quanto in contrasto con il regolamento comunitario n. 953/2021. L'ultima proposta è stata sottoscritta da più di 125.000 cittadini su change.org in appena tre settimane –, dopo l'introduzione dei test salivari rapidi con un emendamento presentato dalla commissione affari sociali all'atto decreto legge 23 luglio 2021, n. 105, ad accoglimento della richiesta avanzata dal presidente Pacifico al presidente del Consiglio Draghi nella settimana scorsa.
Ha preso, finalmente, il via nell'Aula della Camera l'esame del decreto legge sull'emergenza Covid che contiene, tra le varie cose, le disposizioni relative al Green pass e le modalità organizzative per il ritorno a scuola e all’università in presenza. Tra le richieste di modifica del DL 111 formulate dall’Anief, sono previste – oltre che la cancellazione del Green Pass per scuola e università, la gratuità totale dei tamponi e test salivari per lavoratori e studenti e la messa - anche richieste di maggiore autonomia regionale, sulla base della effettiva situazione epidemiologica dei territori, di ripristino dell’organico COVID e di revisione degli organici, oltre che di interventi sul dimensionamento scolastico prodotto dai tagli draconiani negli ultimi 12 anni.
Il giovane sindacato ha quindi chiesto di rendere permanente la disposizione che riduce il numero di alunni per scuola al fine di mantenere l’autonomia scolastica, di diminuire gradualmente il rapporto alunni docenti, così da introdurre classi con meno iscritti, più funzionali e sicure, ma anche l’adeguamento dell’organico di fatto all’organico di diritto, che solo sul sostegno sbloccherebbe almeno 70mila cattedre, dando quindi il là anche alla revisione dei criteri che portano alla formazione degli organici di chi fa didattica speciale. Questa logica andrebbe attuata anche per stabilire i nuovi criteri degli organici degli educatori.
Anief rivendica anche, sempre per via legislativa, di introdurre l’indennità in busta paga sul rischio biologico, già accordata da tempo ad altre professionalità poste a contatto diretto con rischi professionali per la salute e la cui mancata assegnazione in tempo di Covid è ancora più grave. Risulta infine sempre più indispensabile collocare gli assistenti tecnici anche negli istituti scolastici comprensivi.
Il sindacato ricorda che è ancora possibile sottoscrivere le petizioni Anief contro il Green Pass; infatti continua la raccolta delle firme contro le relative sanzioni. È ancora attiva anche la petizione per eliminare l’obbligo del Green Pass tra gli studenti universitari.
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