“Finalmente, da un Tar è giunto un atto di buon senso ma soprattutto di giustizia, visto che quello stesso cittadino poteva girare per tutto il Continente ma non tornare più nella propria abitazione”, dice il sindacalista autonomo. Il riferimento è allo sblocco della tristissima storia di Fabio Messina, agente di commercio palermitano, rimasto bloccato dal 10 gennaio a Villa San Giovanni a Reggio Calabria perché privo di Green Pass, ritenuto dal Governo indispensabile per prendere il traghetto per la Sicilia: il Tribunale di Reggio Calabria, a cui l’uomo aveva presentato ricorso dopo avere domito per alcune notti in un sacco a pelo, gli ha concesso di salire a bordo del traghetto per tornare a Palermo, a condizione che indossi per tutta la durata del viaggio una mascherina FFp2 e che si sottoponga almeno a un test antigenico.
“Mai avrei pensato di poter commentare una notizia del genere in un Paese democratico – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – anche se probabilmente si poteva immaginare dopo che dal 10 gennaio è entrato in vigore il Super Green pass per poter prendere i mezzi pubblici: a pensarci bene, per milioni di cittadini siciliani, sardi e delle piccole isole non vaccinati da quel giorno, di fatto, il sequestro domiciliare isolano è per chi è rimasto fuori è scattato l'esilio, senza poter neanche dormire in hotel costretto in un sacco a pelo. Speriamo che il Governo almeno chiarisca con urgenza, come più volte da molti sindaci richiesto, per primo il sindaco di Messina, permettendo a chi ha un tampone negativo di potere prendere i mezzi pubblici che collegano le isole al resto del Paese”.
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