“Dopo Bruxelles, attraverso Eurydice, anche gli ultimi studi pubblicati dall'Aran riportano una situazione che è sotto gli occhi di tutti: gli stipendi degli insegnanti italiani ed in generale del personale della scuola sono inferiori alla media dell'Ue ed anche agli ultimi posti in classifica frani Paesi del Continente. Abbiamo calcolato che per recuperare l'inflazione ci vorrebbero almeno 300 euro, mentre per recuperare il gap europeo questa cifra andrebbe aumentata almeno di due volte, circa 600-650 euro per arrivare alla media”. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato della scuola Anief, commentando i preoccupanti dati in arrivo dall’Europa e della pubblica amministrazione riguardo gli avvilenti dati sugli stipendi del personale scolastico italiano. Stavolta dal confronto dei compensi assegnati ai vari comparti pubblici, l’Aran ha anche evidenziato che sebbene oltre la metà dei lavoratori della Scuola sia laureata, unico caso nella PA, lo stipendio medio lordo assegnato in particolare a docenti e personale Ata è appena superiore ai 30mila euro, maglia nera della PA assieme alle Funzioni Locali, con un gap rispetto alla media della pubblica amministrazione di circa 6mila euro (media PA 36.782 euro annui).
Sugli stipendi assegnati ad oltre un milione e 400mila dipendenti della scuola non si può più stare a guardare. Lo ha ribadito il presidente Anief, nel corso di una videointervista a Teleborsa: "Il Governo – ha detto Pacifico - ha approvato un documento programmatico di aggiornamento, che sarà alla inserito nella Legge di Bilancio, in cui si stanziano risorse per altri due miliardi per aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici", ricorda il sindacalista, aggiungendo "l'Anief sta ribadendo ogni giorno, alle assemblee che sta tenendo in tutta Italia, che gli stipendi, nonostante questi aumenti, sono ancora lontani dall'inflazione e dal costo della vita registrato negli ultimi 13 anni e lontanissimi dagli stipendi europei".
"Tutto questo – ha continuato il sindacalista a capo del sindacato rappresentativo della Scuola - significa che il potere d'acquisto si è impoverito”, come confermato dal Rapporto annuale Teachers’ and school heads’ salaries and allowances in europe 2019/20, “e che i nostri insegnanti hanno bisogno anche di risorse che vadano a valorizzare la loro professione, così come anche il personale amministrativo”, come prevedeva anche il Patto per la Scuola di Palazzo Chigi sottoscritto lo scorso maggio. “Questo si può fare solo se si aggiungono altre risorse aggiuntive e si pagano quelle indennità - di servizio, di sede e d'incarico - che Anief sta chiedendo per il rinnovo del contratto", ha concluso Pacifico.
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