I giudici amministrativi vogliono sapere se oggi, con la variante Omicron, non siano cambiate le condizioni rispetto a prima sulla diffusione del contagio: a dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, intervistato dal Tgr Rai3 Sicilia, commentando l’ordinanza con cui il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Sicilia ha chiesto al ministero della Salute di depositare entro il 28 febbraio prossimo un’articolata relazione istruttoria sui dati del contagio tra i vaccinati, sugli effetti avversi, sul sistema di farmacovigilanza e sulle indagine mediche preliminari alla somministrazione del farmaco in condizioni di sicurezza. In sostanza, ha spiegato ancora il sindacalista autonomo, l’organo giudicante chiede ai responsabili della salute pubblica “quali misure siano state prese per andare a verificare a priori la tutela della salute anche dei singoli soggetti alla vaccinazione”.
Il Cga siciliano ha chiesto un’istruttoria dettagliata a un collegio composto dal Segretario generale del Ministero della Salute (Giovanni Leonardi), dal Presidente del Consiglio superiore della sanità (Franco Locatelli) operante presso il Ministero della salute e dal Direttore della Direzione generale di prevenzione sanitaria (Giovanni Rezza): il fine è quello di comprendere, dunque, se c’è legittimità costituzionale nell’obbligo vaccinale in presenza della variante Omicron, il virus trasmissibile anche tra i vaccinati.
I giudici amministrativi vogliono quindi conoscere le modalità di valutazione di rischi e benefici dei vaccini: se vengono consigliati test pre vaccinali per comprendere la risposta immunitaria e quali evidenze scientifiche ci sono sull'efficacia su chi è stato già contagiato. Nell’ordinanza prodotta si richiama pure la Raccomandazione del Consiglio d’Europa circa la tematica della vaccinazione Covid-19 contenuta nella Risoluzione 2361 (2021): “per questi motivi abbiamo prodotto ricorso al Tar e chi vuole può ancora aderire, perché alla lunga le battaglie di diritto si vincono”.
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