Secondo i dati prodotti oggi dal ministero dell’Istruzione, che ha monitorato il 78% delle scuole italiane, fino a pochi giorni fa ben 1.085.225 studenti seguivano la scuola non in presenza: sarebbe quindi irrilevante la percentuale dei vaccinati nelle classi in base all'ordine di scuola. La forbice tra scuola primaria e secondaria è di 6 punti, a fronte dell'85% degli alunni vaccinati nella scuola secondaria e del 30% nella scuola primaria. I numeri non placano, quindi, la polemica sulle nuove regole sulla quarantena: aumenteranno i contagi e discrimineranno ulteriormente gli alunni. È esemplare il passaggio da uno a cinque casi per far andare in Dad nella scuola dell'infanzia, dove protestano anche le maestre: come si fa a fare lezione in presenza con diversi contagiati e con i bambini che non devono o possono portare la mascherina?
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “sta passando l'idea che le scuole si debbano trasformare in ospedali o caserme, quando invece dobbiamo difenderle da certi irrigidimenti perché rimangono luoghi naturali di inclusione e apprendimento”. A sostenere questa tesi non è solo il sindacato: “anche i due attuali sottosegretari all'Istruzione non sono d'accordo a discriminare gli alunni tra vaccinati e no nell’adottare la Dad, allora – conclude Pacifico – i due rappresentanti di governo chiedano ai loro gruppi parlamentari di non votare la fiducia al provvedimento, il decreto legge approvato il 2 febbraio dal CdM, durante la discussione nelle aule parlamentari”.
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