“Sta comportando un danno erariale la decisione presa dal Governo di fare tornare il 1° aprile a scuola i 4mila insegnanti non vaccinati presentando il Green pass base ma senza fare lezione con i loro studenti”: lo ha dichiarato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dopo che il sindacato ha quantificato in non meno di 10 milioni di euro al mese la spesa che lo Stato deve sostenere (assumendo dei supplenti) per negare l’accesso in classe a tali insegnanti.
In un’intervista rilasciata a Italia Stampa, il sindacalista ha detto che “sono centinaia i docenti che hanno aderito ai ricorsi Anief per potere rientrare in classe e questo è veramente assurdo”. Secondo il leader Anief non vi sono più motivi validi per lasciare questi insegnanti fuori le aule scolastiche: “Per questo motivo abbiamo fatto presentare degli emendamenti anche al Decreto Riaperture. A questo punto, speriamo che il Parlamento sani questa situazione, anche per non dare sempre la parola ai giudici”, conclude Pacifico.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO
Anief ricorda che nel Decreto Riaperture tra i vari emendamenti proposti figura quello sulla eliminazione graduale del Green pass base e rafforzato, dell’obbligo vaccinale e di una diversa gestione casi di positività nel sistema educativo, scolastico e formativo, modificando i termini di isolamento e autosorveglianza, nonché proroghe dei termini correlati alla pandemia. In particolare, per il sistema educativo, scolastico e formativo, Anief ha proposto delle modifiche: una di queste è fare ottenere ai docenti non vaccinati non rientrati al lavoro il diritto all’assegno alimentare, come stabilito a seguito dell'ordinanza n. 14 del Tribunale di Catania sollevata in Corte costituzionale ove si stabilisce che deve essere estesa la validità della norma che attribuisce al lavoratore, dipendente pubblico, sospeso, il diritto all'assegno alimentare, per tutto il periodo in cui non è in possesso della Certificazione Verde.
Anief ha anche proposto la modifica della durata dell’obbligo vaccinale per i lavoratori della scuola richiedendo di allineare la durata dell’obbligo vaccinale con la validità del possesso del Green pass base negli uffici pubblici, avallando il diritto al rientro in classe con gli alunni, risultando irragionevole che i docenti non possano tornare alle proprie mansioni vista la fine dello stato di emergenza. Il giovane sindacato ha anche posto una modifica al rispetto mansionario personale docente sospeso rientrato dopo il 1° aprile, in modo da chiarire i criteri di utilizzazione del personale docente che ha ripreso servizio nel rispetto delle norme contrattuali vigenti, per evitare ulteriori discriminazioni e profili di illegittimità nella gestione del personale.
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