Marcello Pacifico, presidente Anief, è stato intervistato dalla rivista specializzata Scuola informa. Tra i temi discussi ritroviamo carta docente, aumenti stipendiali, precariato
A proposito dei successi che il sindacato sta collezionando nei tribunali a favore della carta del docente ai precari, si è discusso del fatto che, tra l’altro, nei prossimi anni l'importo dovrebbe essere ridotto: il sindacalista autonomo ha affermato che “questi fondi relativi alla carta docente saranno tagliati fra tre anni per finanziare la riforma per una formazione intensivata che non condividiamo nei contenuti e nel merito. In primo luogo perché tutti gli insegnanti meritano di essere valorizzati e non soltanto alcuni e poi perché gli stipendi sono bassi rispetto alla media europea e all’inflazione, per non parlare del fatto che ci sono docenti, i precari, che prendono sempre lo stesso stipendio. Prima di parlare di una formazione incentivante bisognerebbe parlare degli stipendi degli insegnanti in generale”.
“Per quanto concerne la carta docente sì abbiamo vinto in Corte di Giustizia Europea – ha continuato il sindacalista - ed è una vittoria importante, che ci sta permettendo nei tribunali di vincere ovunque. Ciò significa che stiamo restituendo 500 euro per gli ultimi sei anni, che è possibile recuperare quindi fino a 3000 euro per ogni precario. Questo avverrà anche negli anni futuri fino a quando questo assegno non sarà ridotto a 350 euro. Non si sono altre soluzioni politiche: il governo per evitare i ricorsi dovrebbe stanziare diversi milioni di euro per finanziare anche questa carta per i precari, per il personale educativo e per il personale Ata. In assenza di una risposta da parte del nuovo governo noi continueremo a ricorrere, perché come sappiamo tutti la giurisprudenza comunitaria deve essere portata avanti anche dal giudice nazionale”.
Sulla questione aumenti Pacifico ha detto che “gli aumenti decenti per gli stipendi della scuola sembrano davvero un miraggio. Anief, in sede di rinnovo del contratto, chiederà un contratto ponte, perché già l'inflazione era alta, adesso c’è la crisi energetica” che farà salire ancora il costo della vita; “addirittura ora siamo alle soglie del 10%. Un primo ristoro dovrebbe essere rappresentato da un aumento di circa 100 euro. Certamente non è bastevole, è lontana dall’infrazione e degli stipendi europei, ma intanto è un primo ristoro rispetto al costo della vita che ci sta sempre più impoverendo. Gli arretrati dovrebbero essere di 3000 euro per il 2019, 2020 e 2021. Attendiamo il 18 ottobre, ne discuteremo all’Aran”, ha concluso il presidente della giovane organizzazione sindacale rappresentativa.
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