I prossimi giorni potrebbero essere fondamentali per comprendere il destino dei precari della scuola italiana: su impulso dei sindacati rappresentativi, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha provveduto a inviare all’Unione Europa la nuova proposta relativa al reclutamento basata sulle immissioni in ruolo dei docenti delle discipline inseriti in prima e seconda fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze, oltre che sulla stabilizzazione docenti idonei ai concorsi Infanzia e Primaria: secondola stampa specializzata, “adesso la palla passa a Bruxelles che dovrà deciderà se questa nuova ipotesi rispecchia gli obiettivi fissati dall’Europa. Appuntamento fissato per la prossima settimana quando i tecnici ministeriali saranno ricevuti dai rappresentanti della Commissione Europea”. Se la Commissione Ue dovesse ritenere percorribile la strada, le modifiche entrerebbero in un decreto legge PNRR che dovrebbe essere approvato entro il prossimo 10 febbraio.
“Sono obiettivi che rivendichiamo da tempo – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e che assieme agli altri sindacati rappresentativi abbiamo sintetizzato con una proposta comune tra le due parti per ottemperare all'esigenza di valorizzare l'esperienza prestata dai precari della scuola Italiana nella modifica della fase transitoria prevista dal PNRR, senza rischiare di tradirne il fine formativo e qualificativo. Riteniamo che sia giunta l’ora di ripristinare il sistema del doppio canale di reclutamento, includendolo nella formazione universitaria prevista dalla riforma: sono migliaia i docenti precari abilitati e tanti di più quelli non abilitati e non specializzati che ogni giorno dalle GPS e dalle GAE sono chiamati come supplenti”.
“Lo Stato non può e non deve più perpetrare un abuso dei contratti a tempo determinato. Un nuovo incontro, pertanto, è stato aggiornato a dopo tale confronto con la Commissione europea, divenuto necessario per potere approfondire i termini di realizzazione delle modifiche, a partire da quelle richieste con convinzione dai rappresentanti dei lavoratori. Come Anief, abbiamo ribadito la necessità di una: dagli idonei dei concorsi ai corsi-concorsi abilitanti mai partiti, dai passaggi di ruolo resi impossibili all'adeguamento dell'organico di fatto all'organo di diritto, al servizio prestato nel sistema nazionale di istruzione fino ai titoli conseguiti anche all'estero. La proposta onnicomprensiva che affronti anche i problemi relativi a tutte le altre questioni aperte sul reclutamento”, ha concluso il sindacalista autonomo.
LA PROPOSTA ALL’UE DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO
Orizzonte Scuola scrive che “la proposta riguarderebbe solo il 2023 e interessa i docenti che possiedono le tre annualità di servizio e sono in possesso di 24 CFU. Infatti il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha chiesto alla Commissione Europea di posticipare al 2025 l’entrata in vigore del nuovo sistema di reclutamento. L’idea che prende corpo riguarda l’assunzione dei docenti dalle attuali graduatorie, con appositi percorsi formativi e prove in modo da rispondere agli standard richiesti per la selettività delle procedure. Per il 2023 si propone una nuova fase transitoria che consenta di mandare in cattedra a tempo indeterminato per settembre 2023 i docenti utilizzando l’anno scolastico come prova e formazione. I docenti già presenti nelle GPS, avrebbero la conferma del contratto a tempo determinato che varrebbe anche come anno di tirocinio e di formazione per completare i cfu mancanti. Al termine dell’anno una prova scritta e una orale: una volta superate entrambe le prove il docente diventa di ruolo. La procedura riguarda gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Prevista anche una corsia parallela per i docenti idonei ai concorsi infanzia e primaria: anche in questo caso potrebbe essere previsto il completamento, ove necessario, della formazione.
LA POSIZIONE DELL’ANIEF SUL RECLUTAMENTO
Anief sostiene che tanti precari della scuola debbano essere assorbiti: sono i supplenti chiamati su posti vacanti da GAE prima e GPS a seguire. E il doppio canale di reclutamento rimane la vera soluzione per cancellare l'abuso dei contratti a termine che l’UE condanna dalla fine degli anni Novanta. Per questo motivo, Anief dice no ai nuovi concorsi per i precari e che, invece, di tornare al vecchio doppio canale di reclutamento, con l'utilizzo delle GPS di entrambe le fasce in ogni occasione in cui le GAE risultino esaurite. È l’unico modo per avere tutti gli insegnanti in cattedra e coprire le 70 mila immissioni in ruolo promesse a Bruxelles.
L’Ufficio legislativo Anief, inoltre, sta lavorando ad una proposta che risponda ai rilievi di European Union sulla necessità di orientare le risorse del PNRR a una specifica formazione iniziale per diventare insegnante, alla procedura di infrazione attivata dallo stesso organismo e alla denuncia di Anief accolta dalle istituzioni europee (Comitato europeo dei diritti sociali e Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa) sull'abuso dei contratti a termine da parte dello Stato italiano nei confronti degli insegnanti.
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