Il Governo si è appena impegnato ad innalzare le spese dell'istruzione per arrivare nel lungo periodo a raggiungere la media dell’Unione Europea, anche per valorizzare economicamente tutto il personale scolastico, stanziando risorse nel contratto per coprire l'inflazione e raggiungere livelli europei, a sostenere tutto il personale in servizio in sedi disagiate e i precari fuori sede: non si tratta di promesse, ma di impegni presi alla Camera sulla base di proposte dettagliate contenute nelle mozioni discusse e approvate in Aula. Preso atto di questo, il sindacato Anief chiede lo stanziamento delle prime risorse già a partire dalla NADEF della prossima estate.
“Da presidente nazionale Anief – dice Marcello Pacifico – ricordo che per raggiungere gli impegni fin dalla prossima nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza bisogna investire per arrivare a una spesa superiore di un 1,5 punti del PIL rispetto alla media degli altri Paesi europei, oltre che aggiornare l'indennità di vacanza contrattuale al tasso di inflazione programmato per gli anni 2022 e 2023 con aumenti automatici di ulteriori 80 euro mensili e più di duemila euro di arretrati. Certamente, sarà necessario stanziare ulteriori risorse anche per il rinnovo contrattuale per introdurre una specifica indennità di sede come sempre richiesto dal nostro sindacato, anche per valorizzare il personale ATA e DSGA, i cui livelli professionali sono fermi da 50 anni”.
GLI IMPEGNI ASSUNTI DAL GOVERNO IN PARLAMENTO
- ad adottare iniziative volte a valorizzare economicamente tutto il personale scolastico
(4° capoverso del dispositivo della mozione Orrico ed altri n. 1-00079 e 7° capoverso del dispositivo della mozione Amorese ed altri n. 1-00113)
- ad adottare iniziative volte a disporre un adeguamento quantitativo delle risorse da destinare al comparto della scuola indicando, come obiettivo programmatico di lungo termine, il raggiungimento del valore della media europea dell'indice di spesa per l'istruzione in rapporto al prodotto interno lordo
(capoverso 6° del dispositivo della mozione Manzi ed altri n. 1-00063, e identico capoverso 6° del dispositivo della mozione Amorese ed altri n. 1-00113)
- ad adottare iniziative per prevedere lo stanziamento di risorse per il rinnovo del contratto del personale del comparto istruzione in misura sufficiente a prevedere l'adeguamento progressivo degli stipendi all'inflazione e ai livelli della media europea
(capoverso 10° del dispositivo della mozione Piccolotti ed altri n. 1-00106)
- adottare iniziative volte a incrementare le risorse finalizzate a dare sostegno economico al personale della scuola, docente e non docente, impiegato in sedi disagiate quali le piccole isole o le aree interne, ovvero al personale assunto con contratti a tempo determinato in province diverse da quelle del proprio domicilio abituale;
(capoverso 4°, lettera d), come riformulata, del dispositivo della mozione Boschi ed altri n. 1-00112)
- ad adottare iniziative volte a disporre un adeguamento quantitativo delle risorse da destinare al comparto della scuola indicando, come obiettivo programmatico di lungo termine, il raggiungimento del valore della media europea dell'indice di spesa per l'istruzione in rapporto al Prodotto interno lordo;
- a continuare il processo di valorizzazione economica di tutto il personale scolastico.
(capoversi 6° e 7° della mozione Amorese ed altri n. 1-00113).
LA BATTAGLIA DELL’ANIEF
Nel frattempo, l’Anief continua a raccogliere le adesioni ai ricorsi per il recupero di 2 mila euro di arretrati e 80 mensili, ancora di più dopo che il problema si porrà alla Consulta, a seguito del ricorso promosso anche dalla regione Liguria: una vertenza che anche in questo caso rivendica il pagamento, da parte dell’amministrazione pubblica, solo dell'assegno una tantum per i dipendenti pubblici limitandolo al 2023 e con un aumento ridotto ad appena l’1,5% a fronte di un’inflazione che invece nel biennio 2022-23 è aumentata quasi dieci volte tanto. Ed è una vertenza che diventa ancora più importante perché arriva proprio mentre in Germania agli statali sta per essere assegnato un bonus anti-inflazione di 3 mila euro, più un aumento di 200 euro in busta paga: si tratta di una doppia importante risposta del governo tedesco, ufficializzata in queste ore, alla “controversia di mesi che ha provocato numero scioperi e paralizzato i trasporti”.
“Queste notizie rendono ancora più importante la denuncia del sindacato Anief – ricorda il suo presidente Marcello Pacifico – che ha giudicato incostituzionale la norma introdotta dall'ultima legge di bilancio, perché a fronte del tasso di inflazione programmato registrato per il 2022 (+7,1%) e per il 2023 (4,3%) ha previsto un assegno una tantum non valido per le progressioni di carriera con aumenti per il solo 2023 (+1,5%) rispetto allo stanziamento di 1 miliardo per gli aumenti contrattuali, non finanziando la indennità di vacanza contrattuale prevista dalla legge nella misura proprio del 50% dello stesso tasso di inflazione programmata (+5,5%)”.
“Ciò ha portato – prosegue il presidente Anief - ad aumenti a partire del febbraio 2023, a titolo di esempio, per un insegnante di scuola secondaria a inizio carriera, di 40 euro mensili in media per il solo 2023 (9 euro di indennità di vacanza contrattuale già stanziati nella legge di bilancio 2022, più 27 euro dell'assegno una tantum) rispetto ai 120 euro che gli spetterebbero secondo l'indicizzazione della stessa indennità al tasso di inflazione programmato per una perdita di arretrati per questo biennio (2022/2023) di duemila euro: quelli che ora il sindacato chiede come arretrati”.
Sono questi i motivi che hanno portato l’Anief a lanciare, un mese fa, la campagna per il recupero dell'indennità di vacanza contrattuale: in quattro settimane sono già 3 mila le diffide giunte al ministero dell’Economia e delle Finanze. “Adesso – conclude Marcello Pacifico - della questione se ne occuperà la Corte Costituzione, dove l’Anief si è costituita come amicus curiae e dove a questo punto si deciderà se questo assegno una tantum (1,5%) sia o meno un elemento della contrattazione e come tale da annoverare tra l'indennità di vacanza contrattuale (5,5%)”. Adesioni alla campagna recupero ivc 2022-2023 ancora aperte: per maggiori informazioni e per aderire inviando dapprima la diffida, cliccare qui.
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