Le organizzazioni sindacali Flc-Cgil e Cisl e Uil brindano perché con il “Decreto n. 70407 del 2018, depositato presso il Tribunale di Roma, il Giudice del Lavoro ha rigettato il ricorso ex art. 700 c.p.c. proposto dallo Snals per ottenere il riconoscimento del proprio diritto a partecipare alla contrattazione integrativa a livello nazionale, regionale e nelle istituzioni scolastiche”, relativa al contratto sottoscritto il 20 aprile per il triennio 2016/18 solo dagli stessi Confederali. In pratica, i maggiori sindacati del comparto Scuola sostengono che chi si oppone ad un accordo sconveniente è giusto che non rappresenti più alcun lavoratore, nemmeno chi li ha votati e chiesto di tutelarli, in barba alle più elementari regole di rappresentanza democratica.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Flc-Cgil, Cisl e Uil, invece di esprimere soddisfazione per l'esclusione dello Snals, avrebbero fatto molto meglio ad interrogarsi sui motivi che li hanno spinti a firmare un accordo privo di elementi normativi migliorativi per il personale e contenenti aumenti e arretrati ridicoli dopo quasi dieci anni di blocco dei compensi. Invece di vergognarsi per quell’accordo, ora diventano strenui difensori del diritto sindacale. Ed hanno anche la memoria corta, perché dovrebbe tacere chi ha presentato lo stesso ricorso, vincendolo nel privato, quando ha fatto dichiarare la norma di legge incostituzionale. Come Anief aspettiamo a settembre la decisione di merito su questa triste faccenda e ci dichiariamo sin d’ora pronti a costituirci nell'eventuale appello ad adiuvandum per le tesi di chi crede nella libertà e pluralità sindacale e nella capacità critica di non firmare norme palesemente contrarie all'interesse dei lavoratori. Senza contare che questi sindacati sono gli stessi che emettono comunicati trionfanti per quel Ccnl, anche in questo caso, facendo finta di dimenticare che quell’accordo dopo tre mesi è stato da loro disdetto formalmente.