La nota Miur n. 21315/2017 che confermava il taglio di un'ora del primo strumento nel biennio dei Licei Musicali è stata ritenuta dal Tribunale Amministrativo per il Lazio in aperto contrasto con quanto previsto dalla normativa primaria (DPR n. 89/2010) e annullata in via definitiva attraverso una sentenza esemplare che accoglie in toto quanto da sempre sostenuto dal nostro sindacato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il TAR Lazio conferma le nostre tesi e l'illegittimità dell'operato del Miur che agiva in aperto contrasto con la normativa primaria e violava palesemente il diritto all'istruzione degli alunni dei licei musicali”.
Secondo il Miur, il servizio svolto durante l’a.s. 2017/18 può essere valutato fino al 22 marzo 2018: ciò significa che chi è stato assunto solo dopo l’inizio delle attività didattiche o nelle settimane successive si trova in difficoltà, perché magari non raggiunge i 180 per qualche giorno. Anief ritiene questa esclusione fortemente discriminante. Pertanto, dopo avere aperto il ricorso per chi non ha conseguito l’abilitazione entro la data consentita dal bando per la Specializzazione sul sostegno agli alunni disabili, il sindacato apre anche a chi conseguirà i titoli servizio (180 giorni annuali) anche dopo il 22 marzo ed entro comunque il prossimo 30 giugno. Per poter pre-aderire al ricorso è necessario espletare la procedura di iscrizione all'ANIEF e compilare e inviare entro il 22 marzo 2018 il modello cartaceo predisposto dal sindacato: dovrà essere compilato in ogni sua parte e inviato entro e non oltre il prossimo 22 marzo per raccomandata A/R all’Usr della Regione in cui si intende svolgere il concorso. Per informazioni e/o adesioni cliccare qui.
Miur nuovamente travolto dai legali Anief in tribunale per la tutela dei diritti dei docenti precari cui il Ministero non riconosce la medesima progressione stipendiale attribuita solo al personale di ruolo. Con ben 11 sentenze pubblicate in meno di due settimane, l'Anief ottiene la dichiarazione del diritto di 14 docenti precari a percepire gli scatti di anzianità riconosciuti dall'Amministrazione solo ai lavoratori di ruolo e la condanna del Ministero a più di 135mila Euro tra risarcimento e scatti di anzianità e oltre 25mia Euro di spese di soccombenza. I Tribunali di Bologna, Milano, Verona e Trento, dunque, confermano anche il diritto al risarcimento del danno per sfruttamento del precariato in favore di quei lavoratori che per diversi anni hanno ottenuto supplenze su posto vacante. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief.
In tribunale l'Anief continua a vincere e in meno di due settimane ottiene altre 11 sentenze che riconoscono l'illegittimità dell'operato del MIUR che si ostina a negare ai precari le progressioni stipendiali basate sull'anzianità di servizio. I Giudici del Lavoro di Bologna (Avv. Tiziana Sponga), Milano (Avv. Francesca Lideo), Verona e Trento (Avv. Maria Maniscalco) accolgono i ricorsi Anief e restituiscono dignità ai lavoratori precari della scuola con delle condanne esemplari che riconoscono, anche, l'illegittimità della serie di contratti a termine stipulati con il Miur e condannano il Ministero a risarcire i lavoratori con un totale di 55,5 mensilità calcolate sull'ultima retribuzione globale di fatto. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Con la nostra rappresentatività ci impegneremo a porre fine a quello che si può considerare un vero e proprio 'svilimento' del lavoro precario e ci batteremo perché il CCNL attribuisca ai lavoratori a termine non solo il giusto riconoscimento della professionalità acquisita con uno stipendio commisurato all'effettiva anzianità di servizio, ma anche il diritto alla stabilizzazione della propria posizione lavorativa attraverso procedure di assunzione per risolvere davvero la situazione di quei precari che da anni contribuiscono al corretto funzionamento della scuola pubblica italiana e che non hanno ancora certezze circa il proprio futuro lavorativo”. L'Anief ha promosso ricorsi mirati per la tutela dei lavoratori precari della scuola cui è ancora possibile aderire per ottenere giustizia.
Anief ha presentato 5mila lista in tutto il territorio nazionale, grazie a 7.500 candidati di cui uno su sette Ata: considerando che il giovane sindacato ha chiuso il 2017 con 41 mila deleghe certificate, stavolta si candida ufficialmente alla rappresentatività. L’organizzazione sindacale denuncia il CCNL 2016/2018 – che ha portato ridicoli aumenti stipendiali al personale, lontani dal coprire anche solo inflazione, e un’applicazione ossequiosa della Legge 107/2015 - e si dichiara pronta a riscriverlo, affinché il diritto nelle aule scolastiche non si spieghi soltanto ma si rispetti anche nei rapporti con l’amministrazione: tra i più colpiti ci sono i dipendenti neo assunti e il personale con oltre 27anni di servizio, ma anche i vicari e i Dsga. Tra le battaglie che verranno intraprese c’è anche quella sugli accordi finora raggiunti sulla mobilità e sulle liquidazioni. E la valorizzazione degli Ata, trattati dagli ultimi Governi come delle comparse che operano nelle scuole. Per non parlare del personale di ruolo, a cui viene ancora fatta una ricostruzione di carriera con conteggio parziale dei servizi svolti. Oppure dei precari storici, che il Pd aveva progettato di assorbire nei ruoli dello Stato, e che invece ora si ritrovano espulsi dalle GaE oppure con la prospettiva di non lavorare più nemmeno come supplenti annuali perché, con la riforma Renzi-Giannini, le direttive Ue e dei giudici transnazionali di assunzione automatica a tempo indeterminato dopo 36 mesi di servizio sono state incredibilmente sovvertite.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Stavolta con queste elezioni che porteranno a nuove Rappresentanze sindacali unitarie nelle nostre scuole pubbliche, possiamo dire con cognizione di causa che ci troviamo ad un punto di svolta: sino ad oggi, infatti, per tutelare i docenti e il personale Ata, l’Anief è stata costretta a trattare con chi difende gli interessi del Ministero dell’Istruzione, solo attraverso le aule dei tribunali. E lo ha fatto con egregi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Se le cose andranno come devono andare, se avremo il sostegno di chi vuole cambiare le cose nei nostri istituti scolastici, presto il discorso cambierà: perché interagire direttamente con le nostre Rsu, nel corso delle contrattazioni d’Istituto, e con i nostri rappresentanti sindacali, a livello di amministrazione centrale, andrà a rompere quegli equilibri che sanno di conservatorismo e che hanno portato la scuola in uno stato di stallo e di disamoramento da parte di tanti lavoratori. Questi sono i punti che con forza saranno presentati anche al tavolo della politica, dinanzi ai nuovi senatori e onorevoli, nel giorno del loro insediamento, in occasione dello sciopero programmato per venerdì 23 marzo.
Prendono il via le grandi manovre che a breve porteranno almeno 200mila lavoratori della scuola a chiedere di spostarsi sui tanti posti vacanti e disponibili: di questi, il 30% saranno assegnati ai trasferimenti di sede e il 10% per i passaggi di ruolo e di cattedra. Nello stesso periodo è prevista la presentazione delle domande per la compilazione delle graduatorie d’istituto, al fine dell’individuazione dei docenti soprannumerari che saranno obbligati a presentare anche loro domanda di trasferimento. Le date sono state già prefissate e variano a seconda del ruolo professionale
Il nuovo sindacato Anief, forte dei numerosissimi successi ottenuti con i ricorsi, ha organizzato una serie di incontri tematici sulla mobilità 2018 e deciso di offrire una consulenza gratuita per la compilazione delle domande di mobilità. La consulenza, da realizzare in tutti gli sportelli Anief, servirà anche a chiarire le posizioni individuali e a fornire assistenza per la presentazione di eventuali ricorsi, laddove il dipendente sia stato danneggiato per delle scelte errate dell’amministrazione. L’organizzazione sindacale consiglia pertanto agli interessati di consultare lo sportello Anief più vicino e partecipare al prossimo seminario Anief nel territorio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Abbiamo deciso di attivare sportelli e seminari, a seguito delle numerosissime domande che ogni giorno raccogliamo dal personale, ancora una volta disorientato dinanzi alla mole di cavilli e burocrazia che caratterizza la mobilità scolastica italiana: lo stesso personale scolastico è infatti cosciente che inserire o meno una X su un modello di domanda può essere decisivo per ottenere il trasferimento. La nostra assistenza riguarda, inoltre, la tutela dei loro diritti, nuovamente lesi da norme inique e discriminanti: per questo, continuiamo a patrocinare ricorsi per docenti e Ata.