La categoria chiede compatta di cancellare immediatamente il Decreto n. 106 e la conseguente Nota Miur 9936 del 2017, prima di riaprire i Contratti Integrativi Regionali. Se lo sciopero proclamato da Udir ha convinto l’amministrazione a ripristinare i 10 milioni di euro tagliati al Fondo Unico Nazionale, è evidente che devono essere rideterminati tutti i finanziamenti regionali, e recuperati con il ricorso Udir tutti gli arretrati. Nessun contratto può essere firmato, se non si ottiene la perequazione interna (RIA) ed esterna alle altre aree dirigenziali degli enti locali e centrali. E nemmeno se non si recupera il costo dell’inflazione (nel frattempo salita del 14%). Ma la mobilitazione continua anche perché sulla sicurezza (D.lgs. 81/08) e sulla valutazione (L. 107/15) deve essere cambiata la legge. In caso contrario, siano i presidi a scegliere con un referendum. Il 17 giugno a Palermo nuovo incontro tra DD. SS. di tutta Italia per determinare le ulteriori azioni di Udir.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): oggi in Italia ci sono 11mila dirigenti pubblici delle funzioni centrali e locali che percepiscono 517 milioni di Fondo Unico Nazionale, a discapito di 8 mila dirigenti scolastici che hanno avuto 150 milioni di FUN. Oltre alla perequazione degli stipendi, ci sono tutti gli altri problemi, fatti di reggenze impraticabili e sottopagate, di segreterie ridotte all’osso, di rischi civili e penali sempre maggiori, di competenze allargate a dismisura senza nessun riscontro o supporto adeguato.