Delibere del consiglio di istituto e del collegio docenti e appello ai responsabili territoriali dell’istruzione in Piemonte come in Sardegna. L’autonomia non si tocca, nel rispetto della cittadinanza. Centinaia di adesioni al ricorso giunte all’Anief, unico sindacato che vuole far rispettare la sentenza della Consulta. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per evitare di chiudere la tua scuola ed impedire l’esubero. Entro il 18 giugno.

L’ultimo in ordine a scrivere è il dirigente della scuola media statale di Tortona che, per conto dei suoi organi collegiali, chiede ai responsabili degli enti locali del Piemonte di attenersi alla pronuncia della corte costituzionale e di adottare gli atti conseguenti tesi a ripristinare la configurazione originaria dell’istituto, chiamando in causa le organizzazioni sindacali, tra cui l’Anief, l’unica a muoversi nel rispetto del diritto senza se e senza ma. Anche l’assessore alla pubblica istruzione del comune di Olmedo scrive all’Anief chiedendo sostegno all’iniziativa legale intrapresa contro il piano di dimensionamento previsto dalla regione.

È evidente che la riduzione prevista dai decreti assessoriali - in attuazione di un decreto legge estivo, peraltro approvato in fretta dal Parlamento, per esigenze di bilancio - di circa un quinto (2.000) delle autonomie scolastiche (10.000) a cui è affidata la gestione e l’erogazione di 40.000 punti di servizio all’utenza su tutto il territorio nazionale, essendo basata su una norma cassata dalla Consulta è nulla o annullabile dai giudici amministrativi. Né convince il ricorso al buon senso, in queste ore offerto dai responsabili regionali all’istruzione, visti i tempi ridotti prima dell’inizio del nuovo anno scolastico che si vorrebbe salvare ma che è già compromesso proprio dal selvaggio dimensionamento attuato in un momento in cui, persino, le indennità di reggenza ai vicari non sono più attribuite e i presidi vanno in ferie lasciando le scuole sguarnite. Per non parlare dei 750 DSGA in esubero, a seguito dei pensionamenti e delle migliaia di docenti e ata in sovrannumero a seguito della pubblicazione delle nuove graduatorie interne d’istituto. E cosa dire dello spacchettamento di istituti comprensivi con l’assegnazione di scuole elementari a circoli didattici e scuole medie a scuole superiori solo per far quadrare i numeri, in spregio proprio alla continuità didattica data dalla verticalizzazione.

Anief lancia un appello a tutte le scuole autonome che vogliono mantenere la propria autonomia nel rispetto della normativa previgente. Gli interessati devono scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere le istruzioni operative per ricorrere al TAR di competenza e inviare le istruzioni entro il 18 giugno 2012. Il tempo stringe ma è ancora possibile salvare la scuola, il posto di lavoro, il servizio all’utenza, il diritto nel nostro Paese.

Le istruzioni per ricorrere

 

 

Avviate le procedure per ricorrere in tribunale e salvaguardare l’autonomia delle 2.000 scuole dimensionate. La pronuncia della Corte costituzionale, infatti, permette di poter adire il giudice per annullare i provvedimenti che cancellano migliaia di posti di lavoro. Tempi stretti per ricorrere al fine di ottenere le pronunce prima dell’inizio dell’anno scolastico. Invio preadesioni entro il 18 giugno. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Il ricorso è riservato al personale Dsga, ata e docente in esubero nelle scuole dimensionate a seguito dei decreti assessoriali e regionali che razionalizzano la rete scolastica (da 10.213 a 8.017 scuole autonome) in applicazione dell’art. 19 comma 4 del D. L. 98/11 e in falsa applicazione del successivo comma 5 che prevede il solo istituto della reggenza, come hanno ricordato gli stessi giudici della Consulta, e non la rivisitazione della rete scolastica come disposto dalle Regioni. In un caso, dunque ha abusato lo Stato, nell’altro le Regioni, violando il principio di leale collaborazione.

La sentenza n. 147 del 7 giugno del Giudice delle leggi, cancella la norma voluta dal Parlamento che deve essere disapplicata dai giudici con effetti ex nunc e con efficacia ex tunc anche in riferimento ai decreti di pubblicazione delle graduatorie definitive del personale sovrannumerario.

Possono ricorrere anche i dirigenti delle scuole del primo ciclo, che perderanno la presidenza il prossimo anno.

Per ricevere le istruzioni operative per ricorrere e ottenere l’annullamento del decreto di dimensionamento e la salvaguardia del posto di lavoro, invia subito una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nell’oggetto la rispettiva voce: dsga, ata, docente, dirigente.

Si ricorda che l’invio della mail di preadesione deve avvenire entro il 18 giugno 2012. I tempi ristretti nascono dalla necessità di cercare di ottenere l’adozione di un provvedimento del giudice prima dell’inizio dell’anno scolastico. Sono già 2.196, infatti, i soli posti di Dsga che salteranno nell’organico predisposto per l’a. s. 2012-2013 dalla direzione del personale, tabella f.

Anief avvia le procedure per predisporre tutta la struttura legale territoriale alla riassunzione-presentazione urgente dei ricorsi al giudice del lavoro prima dell’inizio dell’anno scolastico, nella prima decade di luglio. I ricorrenti Anief saranno avvertiti con e-mail. Gli altri interessati possono inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. al fine di ricevere analoghe istruzioni.

A seguito dell’udienza del 6 giugno scorso, in cui i giudici del Tar Lazio hanno palesato la possibilità di emanare una sentenza breve per difetto di giurisdizione in merito ai diritti soggettivi maturati dai ricorrenti che avevano richiesto di andare in pensione con le vecchie regole, come già annunciato dall’Anief, la segreteria sta predisponendo le attività di riassunzione al giudice del lavoro, al fine di notificare i ricorsi con urgenza entro la settimana successiva alla presunta declaratoria (4 luglio), senza ulteriori spese se non il pagamento del contributo unificato (da dividere, eventualmente, nel caso della presenza di più ricorrenti per corte del lavoro).

Per l’occasione, anche i ricorrenti che si erano rivolti ad altri studi legali per intraprendere il ricorso al Tar Lazio possono essere patrocinati dalla rete legale attivata dall’Anief su tutto il territorio nazionale, al fine di cercare di ottenere un provvedimento del nuovo giudice adito prima dell’inizio dell’anno scolastico, così come chi ha soltanto presentato la domanda di pensionamento senza depositare alcun ricorso al Tar Lazio.

Mentre i ricorrenti Anief saranno contattati dalla segreteria nei prossimi giorni per la predisposizione della documentazione necessaria e l’individuazione di una data utile per la firma dei mandati con i legali territoriali (da apporre soltanto dopo l’eventuale difetto di giurisdizione), gli altri docenti/ata interessati, invece, possono ricevere le stesse istruzioni per la predisposizione della documentazione inviando una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nell’oggetto: “Richiesta istruzioni operative nuovo ricorrente”.

Si ricorda a tutti gli interessati di recarsi presso i patronati (si ricorda la convenzione Anief-Acli) per presentare domanda all’INPS di erogazione della stessa pensione, indipendentemente dall’esito del contenzioso.

L’annuncio è stato comunicato nell’intervento del prof. Vincenzo Isaia, membro della segreteria Anief, alla conferenza organizzata dal Comitato Quota 96 a Roma il 10 giugno scorso, dove sono stati espressi apprezzamenti per il lavoro fin qui svolto e per la competenza giuridica in materia dall’on. Ghizzoni (Pres. VII Commissione della Camera dei Deputati) e dagli organizzatori. Si ringrazia vivamente per l'invito, il sostegno e la collaborazione il Dott. Giuseppe Grasso, organizzatore dell'evento.

Per l’annullamento del D.M. n. 22 del 12.03.2012 e della circolare Miur n. 23 del 12.03.2012, avente ad oggetto cessazioni dal servizio dal 1 settembre 2012, trattamento di quiescenza, indicazioni operative. Centinaia di ricorrenti chiedono l’accettazione della domanda cartacea o una lettura costituzionalmente orientata della norma.

Il ricorso mira a riconoscere il diritto dei ricorrenti docenti e ata che hanno presentato regolare domanda per andare in pensione con le vecchie regole valide fino al 31 dicembre 2012.

In caso di rigetto per difetto di giurisdizione, senza ulteriori spese per i ricorrenti che hanno sostenuto soltanto le irrisorie spese inziali per l’istruzione della pratica, il ricorso sarà presentato con procedura d’urgenza al giudice del lavoro presso tutte le corti del lavoro.

Si ricorda che tutti i ricorrenti ai sensi della normativa vigente devono comunque chiedere all’INPS, registrandosi nel sito o attraverso i patronati, l’erogazione della pensione stessa, essendo il procedimento sub iudice, ai fini della risoluzione della stessa in caso di vittoria in tribunale. Inoltre, nel caso in cui abbiano ricevuto una comunicazione da parte dell’AT (ufficio pensioni) su chiarimenti rispetto alla domanda posta, devono contattare con urgenza la segreteria per la risposta di rito.

Per riconoscere il diritto del personale della scuola ad andare in pensione con le vecchie regole, se maturati i requisiti nel corso del 2012. In questa prima fase si è deciso di adire il giudice amministrativo, pur in presenza di circolari dell’INPS, del Ministero della FP, del Miur, riservandosi di adire il giudice del lavoro successivamente.

Il deposito dei ricorsi avverrà entro il prossimo 7 maggio. I ricorrenti che hanno aderito al ricorso riceveranno conferma a mezzo e-mail dell’avvenuto deposito.

Anief esprime la propria solidarietà alla manifestazione organizzata dal Comitato civico “Quota 96” che si è tenuta il 29 aprile a Roma per denunciare la situazione di migliaia di lavoratori della scuola, bloccati nel loro diritto ad andare in pensione da una riforma, quella del ministro Fornero, che non tiene conto delle specificità del nostro sistema scolastico.