Oggi pomeriggio i sindacalisti rappresentanti i sindacati maggiori della scuola si sono confrontati in un incontro organizzato da Orizzonte scuola Tv: in collegamento si sono alternati: Alessandro Rapezzi (Flc Cgil), Ivana Barbacci (Cisl Scuola), Giuseppe D’Aprile (Uil Scuola Rua), Elvira Serafini (Snals), Rino Di Meglio (Gilda) e Marcello Pacifico (Anief).
C’è una categoria che nella scuola non potrà beneficiare di un doppio amento stipendiale previsto dal 2022, a seguito dell’ipotesi di accordo relativa al rinnovo contrattuale di categoria e l’impegno del Governo a stanziare 200 milioni, destinato ad incrementare il salario accessorio di tutti gli altri lavoratori del comparto: gli esclusi sono i supplenti brevi, compresi quelli collocati nell’organico Covid, quindi docenti e Ata, che non potranno percepire l’assegno una tantum e gli incrementi del 2022. Entrambi gli importi, da collocare nel salario accessorio (RPD per gli insegnanti e CIA per il personale Ata), gli verranno dunque negati. Ma non è detta l’ultima parola: perché grazie ai ricorsi gratuiti promossi dai legali del sindacato Anief nei tribunali del lavoro, vi sono buone possibilità di essere recuperati.
I fondi che devono giungere alla scuola dall’Unione europea attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza potrebbero non raggiungere l’obiettivo richiesto dalla stessa UE e quindi non essere assegnati nell’entità stabilita: lo denuncia il sindacato Anief alla vigilia della cabina di regia che Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, attiverà domani 15 novembre con i vari ministeri interessati sullo stato di esecuzione. L’organizzazione sindacale rappresentativa ricorda che gli impegni presi con l’Europa sulla scuola non possono prescindere dal potenziamento del personale scolastico e nemmeno dalla stabilizzazione di docenti con esperienza pluriennale che hanno svolto positivamente le procedure concorsuali poiché continuiamo ad avere 200mila cattedre che ogni anno vanno a supplenza.
È di queste ore il ringraziamento di Papa Francesco agli insegnanti cattolici: “è importante avere educatori cristiani a scuola”,ha detto il pontefice dopo avere anche ricordato che “l’arte va accresciuta sempre”. Anief si ritrova nelle parole di Papa Francesco: secondo Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato autonomo, “è giusto e importante valorizzare gli insegnanti di religione cattolica, che però, va rammentato, sono anche gli unici che negli ultimi 20 anni non hanno potuto contare su una procedura straordinaria di assunzione”.
L’accordo sul contratto collettivo nazione della scuola è stato raggiunto all’Aran da poche ore: insegnanti e personale Ata avranno un aumento del 4,22% con l’impegno di integrare le risorse già nei prossimi mesi. Anief guarda però avanti e si proietta al CCNL 2022/2024, già oggi: l’Ufficio Studi del giovane sindacato rappresentativo, sulla base deltasso di inflazione programmata passato e futuro calcolato dal ministero dell’Economia, ha calcolato che per allineare gli stipendi della scuola al costo della vita servirà aumentarli non meno del 20%. “È una cifra che sfiora i 30 miliardi di euro – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e se vogliamo adeguare le buste paga di docenti e Ata all’Ue il Governo dovrà trovare le risorse. Altrimenti parliamo sempre di programmi e mai di fatti”.