Sono diventati due i bandi di concorso per coprire oltre 2 mila posti da Direttore dei servizi generali e amministrativi: il primo è quello ordinario, il cui regolamento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso ottobre. L’altra procedura concorsuale è stata riservata ai facenti funzione – con almeno tre anni di lavoro svolto su profilo superiore - ed è attesa nel corso di quest’anno, come previsto dal decreto Milleproroghe, legge n. 14 del 24 febbraio 2023.
C’è delusione per il contratto unilaterale e l’ordinanza ministeriale che regolano le operazioni di mobilità del personale per l’anno scolastico 2023-24 lasciando però fuori o in dubbio decine di migliaia di potenziali candidati: in attesa di un intervento legislativo, rimane infatti l’incertezza sull’obbligo di permanenza nella sede di immissione in ruolo per almeno tre anni per i docenti assunti a partire dal 1° settembre 2022; ed è stato anche confermato il divieto di presentare domanda di mobilità per i docenti che hanno ottenuto un trasferimento o un passaggio di cattedra o ruolo in un’altra provincia.
La scuola perde alunni: tra pochi mesi, con l’inizio dell’anno scolastico 2013/24, ne avremo quasi 130 mila in meno rispetto agli attuali. Una circostanza che si ripete da anni, frutto soprattutto della riduzione delle nascite: rispetto a dieci anni fa, il calo studenti supera le 700 mila unità. In queste condizioni ci saremmo aspettati anche una riduzione di alunni per classe: invece, le classi pollaio, con più di 27 alunni, sono aumentate arrivando a 13.761. E non c’è alcuna intenzione di ridurle, perché nella legge di Bilancio approvata alla fine del 2022 è stato approvato un piano dimensionamento scolastico che prevede l’innalzamento del numero minimo di alunni per scuola, con accorpamento progressivo di oltre 600 istituti autonomi e taglio di altrettanti dirigenti scolastici e Dsga. Ieri il Ministero ha assicurato che gli organici dei docenti per il prossimo anno saranno sostanzialmente confermati, ma in futuro, non cambiando le soglie per la formazione delle classi, il prossimo passo potrebbe essere quello di andare a ritoccare in negativo anche la quantità di insegnanti.
“Anche se sono stati confermati i numeri dello scorso anno, gli organici risultano comunque insufficienti per garantire adeguatamente il diritto all’istruzione, ma anche ad evitare le classi pollaio e adeguare il tempo scuola nella primaria. Non c'è alcun investimento nell’istruzione, si tratta sempre di operazioni contabili dettate dal ministero dell’Economia e delle Finanze nel silenzio di qualsiasi riflessione pedagogica”: è severo il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare l’informativa e il confronto svolti oggi tra il ministero dell’Istruzione e i sindacati sul decreto organici docenti 2023-24. “La verità è che dopo gli approfondimenti la situazione è più grave del previsto”, ha aggiunto Pacifico.