Stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è intervenuto in diretta nello studio di Matera di Radio Radiosa per parlare di scuola, sciopero, legge di bilancio, obbligo vaccinale e rinnovo del contratto.
Stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è intervenuto in diretta nello studio di Matera di Radio Radiosa per parlare di scuola, sciopero, legge di bilancio, obbligo vaccinale e rinnovo del contratto.
Venerdì mattina l’organizzazione rappresentativa parteciperà al sit-in davanti al ministero dell'Istruzione e al corteo che partirà alle 10.30 da Piramide verso viale Trastevere insieme alle altre sigle sindacali per fare fronte comune contro le politiche del Governo che hanno prodotto una Legge di Bilancio che per l’Istruzione non prevede alcun investimento. “La scuola merita rispetto” è il motto scelto da Anief, anche nella piattaforma rivendicativa, mentre al Senato sono in corso di votazione gli emendamenti alla Legge di Bilancio e al Decreto Legge sull’obbligo vaccinale che il sindacato reputa illegittimo e contro il quale ha prodotto un doppio ricorso.
“Scioperiamo perché questa manovra non sostiene gli studenti, le loro famiglie e il personale che lavora nella scuola - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –: l’istruzione doveva essere rilanciata, con i fondi della Legge di Bilancio e del Pnrr, invece assistiamo anche stavolta a un totale disinteresse per l’intero settore e verso chi si spende ogni giorno per la formazione dei nostri giovani. Come se non bastasse, si procede con assurdi licenziamenti del personale, la conferma dei blocchi della mobilità, non si fa nulla per assicurare la sicurezza in piena pandemia, per cancellare la precarietà, le classi pollaio, il taglio degli organici e delle sedi, il rinnovo del contratto che ancora una volta diventa una ‘mancia’, conferma gli stipendi tra i più bassi d’Europa e nemmeno prevede quell’indennità di rischio che in tempo di Covid dovrebbe essere automatica. Si impone poi – conclude Pacifico – un obbligo vaccinale che non ha motivo di esistere, perché illegittimo e vessatorio. Noi a tutto questo non ci stiamo: ‘la scuola merita rispetto’, non può essere abbandonata al suo destino”.
Gli scatti di anzianità vanno assegnati anche ai supplenti: lo hanno confermato i giudici di Cosenza e Castrovillari che hanno accolto in toto il diritto di cinque docenti immessi in ruolo dopo diversi anni di precariato e ai quali non erano stati riconosciuti in modo integrale quelli svolti da precari. I Tribunali del Lavoro di Cosenza e Castrovillari hanno stabilito che nella ricostruzione di carriera l’amministrazione, oltre ad assegnare gli scatti di anzianità per i servizi a termine, deve applicare anche il previgente “gradone” stipendiale 3-8 anni invece maldestramente cancellato per gli assunti a tempo indeterminato dopo il 2011.
Il sindacato Anief, a tutela dei docenti che vogliono partecipare, ha attivato un ricorso al Tar Lazio avverso l'esclusione dal concorso ordinario 2020 infanzia/primaria e/o per i posti di sostegno di coloro che hanno conseguito il titolo successivamente alla data del 31 luglio 2020
Sembra incredibile: a tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico, le scuole non hanno ancora completato le assegnazioni delle supplenze. Tra le cattedre più ricercate, ormai quasi da assegnare esclusivamente attraverso le Mad, graduatorie che ogni istituto si costruisce autonomamente sulla base delle richieste spontanee formulate dai candidati, ci sono le cattedre di sostegno. Qualche giorno fa ne mancavano all’appello circa 800 solo in Lombardia. Anief ha calcolato che sono 90mila i posti di sostegno quest’anno andati a supplenza annuale, con l’aggravante che ben 66mila (dunque quasi il 40% dell’organico totale di sostegno), risultano in deroga, quindi assegnabili solo a precari. E di queste 40mila sono affidate a supplenti non specializzati.