Si parla con insistenza di nuove forme di flessibilità in uscita per accedere al pensionamento, ma il Governo non fa nulla, se non introdurre ‘Quota 102’, peraltro solo per un anno, confermare Opzione Donna che anticipa l’uscita a carissimo prezzo e introdurre nell’Ape Social solo i maestri della primaria, dopo quelli dell’infanzia. Tra i provvedimenti mancati spicca il riscatto gratuito della laurea, chiesto 40 giorni fa dal presidente dell’Inps durante un’audizione pure per incentivare i giovani a studiare migliorando le skill. Così il costo rimane altissimo: per il riconoscimento ordinario di un percorso accademico, come anni riconoscibili dalla previdenza, si può arrivare a sfiorare i 100mila euro; mentre “il riscatto agevolato si aggira attorno ai 5.200 euro per ogni anno di studi riscattato, per un totale che oscilla tra i 20 e i 25mila euro (dipende se si richiede il recupero di quattro o cinque anni di studi”, specifica oggi Orizzonte Scuola), sempre ricordando che “non possono essere riscattati gli anni fuori corso o quelli già coperti da contribuzione obbligatoria” e che questa seconda opzione permette di “trasformare gli anni di università in anni contributivi” che porterebbero un incremento sulla pensione “minimo: si calcola che si tratta di poco più di 20 euro lordi al mese per ciascun anno di università che si riscatta”.