L’Italia investe per l’Istruzione il 4,2% del suo PIL: una media decisamente inferiore a quella OCSE del 5,1%. E in molti paesi europei, come la Svezia e la Danimarca, la quota è significativamente più alta, spesso superiore al 6%. Lo scrive oggi la stampa specializzata riportando i dati aggiornati di investimento dei Paesi che costituiscono l’Ocse. “Il confronto – riporta Orizzonte Scuola - mostra che, mentre l’Italia ha punti di forza come un elevato tasso di partecipazione all’educazione della prima infanzia e una robusta partecipazione all’istruzione secondaria professionale, rimane indietro in termini di investimenti complessivi in istruzione e tassi di completamento per i percorsi tecnico-professionali rispetto alla media europea. Questo suggerisce la necessità di politiche mirate per migliorare l’efficienza degli investimenti in istruzione”.
Sull’aggiornamento delle Gps 2024/2026 per i docenti i tempi si stanno allungando in modo inatteso: siamo alla terza bozza e stavolta dovrebbe essere quella buona che porterà all’Ordinanza ministeriale: mercoledì 15 maggio i sindacati sono stati convocati al Ministero dellIstruzione e del Merito per un incontro di carattere politico. A chiedere il confronto è stata l’Anief, dopo avere preso visione, lo scorso 7 maggio, della modifiche ulteriori al testo.
Secondo il giovane sindacato il confronto con il Ministero è diventato necessario perché vorrebbe che fossero compresi nel Gps anche quanti sono oggi impegnati nei percorsi abilitanti e di specializzazione:per il sindacato la deroga rispetto al 30 giugno dovrebbe essere prevista per tutti quelli che sono iscritti all’VIII ciclo del Tfa sostegno e per gli idonei del VIII ciclo che prenderanno la specializzazione a ottobre. “Ben venga la deroga, ma deve valere per tutti – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, inoltre abbiamo rilevato una disparità di trattamento rispetto alla tabella di valutazione di titoli. Ecco perché è necessario un confronto politico”.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha oggi preso un impegno, durante un confronto con alcuni dei diretti interessati, di trovare una soluzione per gli idonei del concorso docenti 2020: si tratta di candidati, risultati idonei all’insegnamento, che pur in presenza di tantissimi posti liberi continuano a rimanere precari e adesso, una volta che verranno pubblicate le nuove graduatorie dei vincitori dei concorsi Pnrr, sono addirittura destinati ad essere scavalcati.