Lunedì 1° marzo prendono il via le prove Invalsi, ma a causa della pandemia vi sono delle modifiche di calendario e permangono delle incertezze: in particolare, lo stesso istituto di valutazione nazionale, poche ore fa ha annunciato che ancora non sono state prese decisioni definitive per il grado 10, ossia la classe seconda delle scuole secondarie di II grado. “Per le Prove del grado 10 saranno fornite informazioni in base all’evoluzione della pandemia”, ha precisato l’Invalsi. Per quanto riguarda le date per gli altri segmenti che svolgeranno la prova, l’istituto fa sapere che la “finestra” per lo svolgimento delle prove per le quinte superiori e per la terza media è stato allargata di alcune settimane rispetto alla programmazione iniziale. I test da svolgere nelle scuole primarie, invece, vengono posticipati a maggio.
Anief si dice d’accordo con la decisione di non utilizzare gli esiti delle prove Invalsi come requisito d’accesso agli Esami di Stato 2021. Ma proprio alla luce delle difficoltà derivanti dai contagi da Covid19, il giovane sindacato sostiene che è necessario cancellare del tutto le prove Invalsi per quest’anno e rimandarle al prossimo, quando si spera che la pandemia sia ormai dietro le spalle. “Mantenere le prove Invalsi – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – significa appesantire ulteriormente le già difficili condizioni di lavoro nelle scuole. Il fatto stesso che le date vengano cambiate in continuazione e che al secondo anno delle superiori siano pure in dubbio, la dice lunga sull’incompatibilità dello svolgimento delle prove con l’organizzazione didattica già complessa e mutevole degli istituti in presenza di contagi ancora decisamente alti”.