Il Consiglio dei ministri è stato convocato domani, giovedì 7 settembre 2023, alle ore 12.30 a Palazzo Chigi: oltre a “Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese” sarà discusso il tema “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”.
Le notizie che arrivano sul nuovo sistema pensionistico non fanno presagire nulla di buono: consapevole che le priorità che il Governo vuole dare alla Legge di bilancio 2024 sono altre, Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, sul ‘dossier pensioni’ ha detto che per l’anno che verrà quello che dobbiamo aspettarci è la riconferma di "quota 103 e quota 41 con 62 anni”, al massimo un po’ allargate, mentre ‘Opzione donna’ potrebbe essere rivista con “un ristoro alle donne” tutto ancora da definire.
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Il documento prodotto durante l’incontro odierno tra amministrazione e sindacati: i punti chiave di questa iniziativa sono i percorsi quadriennali di formazione e l’alternanza scuola-lavoro già dal secondo anno, con almeno 400 ore totali. Il progetto prevede inoltre un certo numero di docenti provenienti dal mondo produttivo e professionale per potenziare l’insegnamento, oltre a una forte spinta verso l’internazionalizzazione attraverso scambi internazionali, visite e soggiorni di studio e stage all’estero.
Il presidente Marcello Pacifico ha così commentato: “i percorsi di istruzione tecnica devono tenere conto certamente di intercettare il fabbisogno del territorio, ma non possono trascurare i bisogni educativi dei nostri studenti”.
Le nomine annuali dei docenti continuano ad essere caratterizzate da ritardi ed errori: alle procedure slittate di pochi o diversi giorni, a causa del protrarsi delle operazioni in alcune province, come dichiarato qualche giorno fa dall’amministrazione ai sindacati rappresentativi, in più Uffici scolastici si stanno sommando diversi problemi sulle individuazioni dei candidati: nello specifico, vi sono province dove non si è rispettato l’ordine delle graduatorie Gae e Gps con beffa finale perché anche i ‘bollettini’ che avrebbero dovuto fare ordine risultano sbagliati; in altri casi ad essere danneggiati, con esclusione automatica dalle convocazioni, risultano i supplenti che tra le 150 scuole prescelte non hanno indicato le scuole con posti liberi; non mancano gli ormai soliti problemi insiti nell’algoritmo; infine, vi sono già dei casi di territori senza più aspiranti docenti in tutte le graduatorie – di merito e dei precari –, con ricorso (e ulteriori allungamenti dei tempi per organizzare le procedure) da parte dei dirigenti delle liste di attesa degli istituti se non addirittura delle ‘messe a disposizione’.