Il sindacato chiede il rinnovo dell’integrazione al CCNI utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del 12 luglio 2019 che aveva previsto l’utilizzazione straordinaria nella stessa scuola di titolarità dell’anno precedente
Il sindacato chiede il rinnovo dell’integrazione al CCNI utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del 12 luglio 2019 che aveva previsto l’utilizzazione straordinaria nella stessa scuola di titolarità dell’anno precedente
Non è solo l’Anief a essere deluso per le modalità adottate dal ministero dell’Istruzione per entrare a far parte delle GPS: in queste ultime ore, anche se il Consiglio superiore della pubblica istruzione ha espresso apprezzamento per l’istituzione delle nuove, per il Cspi appare però anche indispensabile predisporre delle procedure che consentano di individuare tempestivamente e con certezza il personale supplente avente diritto. Invece, le Gps progettate prevedono una doppia fascia, anziché tre, da utilizzare per le supplenze al 31 agosto o 30 giugno nelle scuole della provincia scelta, e le graduatorie di istituto di prima, seconda e terza fascia, in cui si potranno scegliere fino a venti scuole per ogni classe di concorso. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “leggendo l’ultima bozza che regola le nuove Gps, modificata rispetto al testo iniziale, prendiamo atto della volontà da parte dell’amministrazione scolastica di migliorare le norme. Ma diverse delle nostre osservazioni rimangono lettera morta. E questo non va bene: il contenzioso, come ha detto giustamente il Cspi, in questo modo non potrà che decollare. Speriamo che la versione finale, che a breve verrà pubblicata, contenga tutte le modifiche da noi richieste”.
Il maxi emendamento al Decreto per la ripresa post emergenza Covid-19 è a un passo dal sì dell’Aula di Montecitorio, previsto per domattina con la modalità della fiducia del Governo: sono previste oggi, riferiscono dalla Camera dei Deputati, la dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19 (C. 2500-A/R), nel testo predisposto dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea. In serata è poi previsto l’appello nominale per il voto finale.
Per Scuola e Università sono state apportate diverse modifiche rispetto al testo approvato a maggio sotto forma di DL: il completamento orario sino a dicembre del personale Lsu assunto in ruolo e la conferma di 1.000 assistenti tecnici; la riduzione del numero minimo di alunni per classe previsto dalle norme vigenti, quindi anche sotto quota 15; l’attivazione di ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario; la conclusione degli scrutini entro il termine delle lezioni; l’equipollenza dei titoli ottenuti al termine dei corsi biennali sperimentali per il conseguimento del diploma di specializzazione in musicoterapia anche ai fini concorsuali.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “alcuni di questi provvedimenti in via di approvazione per l’Istruzione pubblica vanno nella direzione giusta, ma serve indubbiamente uno sforzo maggiore da parte del Governo: la ripresa delle lezioni in presenza ha bisogno di un numero maggiore di docenti e Ata rispetto ai 50 mila annunciati; le assunzioni devono essere definitive e non a tempo determinato, perché la scuola non può vivere in perenne emergenza sacrificando continuità didattica e diritto allo studio; come bisogna rivedere le modalità di assunzione, attingendo da tutte le graduatorie esistenti, con modifiche a quelle nuove provinciali rispetto alla bozza ministeriale proposta e un consistente incremento delle immissioni in ruolo”.
La ministra dell’Istruzione lo ha detto stamane parlando in Commissione Istruzione di Palazzo Madama: il numero che corrisponde all’attuale organico di diritto per Pacifico non è corretto. Comunque ora è al vaglio del ministero dell’Economia e delle Finanze che sta valutando le coperture finanziarie. Secondo il sindacato Anief, la richiesta di oltre 80 mila assunzioni a tempo indeterminato, sempre se accordata dal ministero dell’Economia, rappresenta un atto importante ma insufficiente per sconfiggere la piaga del precariato. Le cattedre davvero vacanti e disponibili sarebbero quasi più del doppio, al netto dei 60 mila trasferimenti: mancano all’appello oltre 70 mila posti in deroga di sostegno e altre decine di migliaia collocati forzatamente in organico di fatto pure essendo cattedre libere. La certezza è che il contingente di immissioni in ruolo si ridurrà anche quest’anno a meno della metà di quello autorizzato, per via del rinvio dei concorsi - non voluto dal ministro - ma richiesto da tutti in ragione dell'epidemia.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “assieme alla stabilizzazione su tutti i posti vacanti, compresi quelli illegittimamente posti in organico di fatto e tanti di sostegno in deroga, utilizzando la ‘chiamata veloce’ anche da graduatoria d’istituto, si dovrebbe procedere all’ulteriore assunzione di 150 mila docenti: solo in questo modo si potrà così tornare in classe in sicurezza e con orari didattici a tempo pieno. Considerando poi che si va verso il record nazionale di supplenze annuali, che potrebbero arrivare a 250 mila, riteniamo che anche questi contratti debbano essere sottoscritti a tempo indeterminato: nei nostri istituti sempre più digitali e interattivi, senza più classi pollaio e quindi al massimo di 15 alunni, occorre ripristinare gli organici precedenti al dimensionamento imposto a partire dal 2008, con scuole finalmente a misura d’uomo. Lo stiamo chiedendo da due mesi: oggi ci è stato annunciato che, di fatto, nemmeno si coprirà il turn over: non ci siamo, non è questa la strada che porta all’addio alla supplentite”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, attraverso una diretta Facebook dal suo profilo personale, ha fatto il punto della situazione sulla bozza delle Gps e delle sentenze che riguardano i diplomati magistrale: “Non ci arrendiamo e continuiamo le nostre battaglie, l’esperienza di chi insegna da anni nelle nostre scuole ha un peso specifico e non ci fermeremo fino a quando non sarà scritta la parola Verità su questo processo”