Coinvolge direttamente milioni di famiglie italiane l’emendamento 1.900 proposto dal Governo, sostitutivo del ddl n. 1925 di conversione del decreto legge 14 agosto 2020 n. 104 (il cosiddetto Decreto Agosto), relativo a misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia, su cui c’è stato il via libera del Senato e che nei prossimi giorni la Camera è chiamata ad approvare con scadenza fissata al prossimo 13 ottobre: tra le principali novità introdotte figura, nell’articolo 21-bis, la possibilità per i genitori dipendenti di svolgere il lavoro in modalità agile, qualora i figli minori di quattordici anni si trovino in quarantena a seguito di contatti verificatisi a scuola o nell’ambito dello svolgimento delle attività sportive di base. Qualora la prestazione non possa essere svolta in modalità agile è prevista l’astensione del lavoro: in tal caso la retribuzione sarà corrispondente al 50% di quanto percepito, nel caso in cui non sia possibile svolgere l’attività lavorativa in modalità agile.
Il sindacato Anief ha da subito ravvisato l’esigenza di intervenire sul testo del Decreto Agosto inizialmente sprovvisto di tali facoltà, con questa norma si procederà ad un accesso ai posti dell’impiego senza dover necessariamente sacrificare i ruoli all’interno dei nuclei familiari e sociali. Il lavoro in remoto, quale è quello descritto dai recenti decreti, risulta infatti essere solo una delle modalità del lavoro agile introdotto dalla norma del 2017. L’organizzazione autonoma guarda con perplessità anche l’esclusione dei genitori dipendenti pubblici di figli con disabilità dalla possibilità di usufruire dello smart working. Il sindacato ravvisa infine più di qualche dubbio sulla retribuzione riconosciuta, che sarà corrispondente al 50% di quanto percepito, nel caso in cui non sia possibile svolgere l’attività lavorativa in modalità agile. Ed anche sull’aver fissato un limite di spesa a 1,5 milioni di euro per la retribuzione di questa fattispecie di congedo.