Il Ministero dell’Istruzione ha finalmente autorizzato i pagamenti a favore di decine di migliaia di docenti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici che hanno stipulato supplenze per periodi ridotti, spesso per sostituire il titolare di ruolo in stato di malattia. Gli accreditamenti sono stati effettuati grazie alla copertura dei fondi nei POS delle scuole. Il mancato accreditamento dei compensi si trascinava dal mese di aprile ed era esclusivamente legato al problema delle disponibilità finanziarie da parte dell’amministrazione statale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Viene da chiedersi quanto altro tempo sarebbe passato se a metà luglio non avessimo presentato formale diffida alla competente Ragioneria territoriale dello Stato, che funge da ufficio pagatore nella provincia in cui si svolge il servizio. Per noi, quanto accaduto è ingiustificabile. Ancora di più perché, con la digitalizzazione dei sistemi di pagamento della PA, il Governo aveva Renzi aveva superato queste problematiche. Invece, ci siamo ritrovati per l’ennesima volta con lo Stato che calpesta gli articoli 35 e 36 della Costituzione. Con lavoratori pubblici lasciati senza il compenso dovuto per oltre 150 giorni, andando anche a ledere il principio di uguaglianza, sancito dalla curia europea e ribadito nei giorni scorsi dalla Cassazione, dei dipendenti precari rispetto a quelli di ruolo.